Municipio 5, domenica 29 gennaio 2012, si pedala per la memoria

In Cronaca & Attualità da Roma Est Magazine Commenti

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"Pedalando nella memoria – VIII Memorial Settimia Spizzichino" partirà domenica 29 gennaio e, tra le quattro partenze previste, tutte alle ore 9, ci sarà anche quella nel Municipio 5, sotto la lapide commemorativa di Caterina Martinelli, sita tra Via del Badile e Via dell’Erpice, nel quartiere di Tiburtino III.

Caterina Martinelli, una popolana romana che guidò le altre madri del quartiere, esauste ed esasperate per la mancanza di cibo per i loro figli, all’assalto dei forni, fu uccisa da una fucilata di un milite fascista della PAI. Caterina aveva sette figli. Il giorno dopo, sul marciapiede dove era stata uccisa, qualcuno depose un cartello con la scritta: “Qui i fascisti hanno ammazzato Caterina Martinelli, una madre che non poteva sentir piangere dalla fame, tutti insieme, i suoi figli".
Pedalando nella memoria, ormai all’ottava edizione, nasce nel ricordo di Settimia Spizzichino, l'unica donna sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti dopo la deportazione dal ghetto di Roma il 16 ottobre del 1943, ma oltre il ricordo, vuole essere un monito per tutti, rivolto specialmente alle giovani generazioni, sui rischi e sui drammi che si celano dietro l’odio razziale, il disprezzo per gli avversari politici, le prevaricazioni verso i più deboli e i diversi. Solo nell’ultima guerra mondiale, nei lager nazi-fascisti, sparsi per l’Europa (in Italia se ne contavano alcune decine), patirono pene indicibili e trovarono la morte milioni di persone, tanto che il termine “Olocausto”, usato per designare lo sterminio degli ebrei (6 milioni), viene spesso usato per indicare lo sterminio di tutte quelle persone, ritenute "indesiderabili" dalla dottrina nazi-fascista: omosessuali, oppositori politici, Rom, Sinti, zingari, testimoni di Geova, pentecostali, malati di mente, portatori di handicap, prigionieri di guerra sovietici ecc., e che eleva il totale delle vittime ad oltre 14 milioni.
Coloro che parteciperanno alla pedalata, coordinata da Claudio Perazzini, presidente dell’ASD Gruppo Sport Natura e scortata dai VV.UU, faranno una prima tappa alla lapide dei “Martiri di Pietralata”, in Via del Peperino. Proseguirà poi verso S. Lorenzo e fare un’altra breve sosta nel “Parco dei Caduti del 19 Luglio 1943”, da dove continuerà verso il “Museo storico della Liberazione”, in via Tasso, punto di raccolta dei vari gruppi, che assieme raggiungeranno il “Portico d’Ottavia”, in quello che una volta era il quartiere prigione degli ebrei romani: il “Ghetto”.
La pedalata, aperta a tutti, e ci si può aggregare da qualsiasi punto toccato, non presenta particolari difficoltà, e viaggia scortata dai Vigili Urbani. Vi possono partecipare anche ragazzi dai 10 anni in su, purché accompagnati da un maggiorenne. Si prega di indossare un caschetto protettivo, vivamente consigliato per i minori.
GRUPPO SPORT NATURA–UISP
Per info
Claudio 333 90 91 238
Michele 349 42 41 174

PIANI ARRIVI/PARTENZE
Arrivo ore 8.45
Lapide Caterina Martinelli    Via del Badile angolo via dell’Erpice
Partenza ore 9.00

Arrivo ore 9.40
Via Tiburtina direzione Roma    
Via di Pietralata    
Vi Silvano    
Lapide Martiri di Pietralata    Via del Peperino
Partenza ore 10.15

Arrivo ore 10.50
Via Pomona    
Via di Pietralata direzione via Tiburtina    
Via Tiburtina direzione Roma    
Parco dei Caduti del 19 Luglio 1943    Via Tiburtina di fronte a via dei Latini
Partenza ore 11.20

Arrivo ore 11.30
Via Tiburtina direzione Stazione Termini    
Via di Porta San Lorenzo    
Piazzale Sisto V    
Via Marsala Sottopassaggio Pettinelli    
Via Giolitti    
Via Cairoli    
Via Principe Umberto    
Viale Emanuele Filiberto    
Via Domenico Fontana    
Museo Storico della Liberazione    Via Tasso

Nel Museo Storico della Liberazione, confluiranno tutti i vari gruppi, e da li, assieme si pedalerà sino a Largo 16 Ottobre 1943 – al Portico d’Ottavia, in ricordo della deportazione dal Ghetto di Roma, quando furono catturati 1.015 romani di religione ebraica che, trasferiti in vagoni piombati ad Auschwitz, in gran parte furono assassinati all’arrivo. Tornarono in 16, 15 uomini ed una sola donna: Settimia Spizzichino. Nessuno degli oltre duecento bambini sopravvisse.

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