Guidonia 6 gennaio 2012. In realtà che ieri fosse la festa dell’Epifania può anche non essere considerata una vera e propria notizia; il fatto che facesse decisamente freddo, considerando che il 6 gennaio è una data in cui ci si preoccuperebbe fosse il contrario, non è di per sé un evento sensazionale; tutto sommato anche l’arrivo della Befana trattandosi della quindicesima edizione della fortunata manifestazione organizzata dal Comune è ormai una tradizione. La notizia invece sta nella puntuale presenza dei bambini, una volta tanto al centro di un progetto bello e duraturo.
Nonostante i pochi gradi e, sulla scia dei ronzanti ritornelli politici che hanno invaso tv, radio e giornali, nonostante la crisi, i bambini piccoli e grandi ieri pomeriggio erano lì col naso all’ insù ad ammirare con curiosità quella benamata “vecchina” che faceva piroette nel cielo, mostrando un’agilità che di sicuro Babbo Natale le avrebbe invidiato (pensare che per la nostra tradizione la Befana ha qualche anno in più del suo illustre collega d’origine lappone).
Ma l’arrivo della Befana su un’originale mongolfiera bianca, costituita da una cinquantina di palloni ad elio, che tra le altre cose le ha addirittura consentito di abbandonare la scopa durante il suo fluttuante spettacolo circense, è stato solo l’ultimo e attesissimo evento di un pomeriggio ricco di attrattive per i più piccoli. Pop-corn, zucchero filato, trucca bimbi e tavolini per disegnare e scrivere le ultime letterine alla Befana hanno fatto solo da cornice ad una Piazza Matteotti che da una parte strizzava l’occhio ad un teatro, quello comunale, ormai quasi pronto e che dall’altra era allestita in maniera pirotecnica proprio per due spettacoli teatrali. Il primo, realizzato dalla compagnia Teatrargo, ha visto i protagonisti ruotare attorno ad una storia narrata da un cantastorie di altri tempi: un peccato che i manifesti comunali dell’evento richiedessero una partecipazione a partire da un orario che poi invece è stato anticipato per sfruttare al meglio le ore di luce, anche giusto se vogliamo, ma così facendo molti non hanno potuto apprezzare il primo spettacolo.
Il secondo invece, iniziato intorno alle 17, ha goduto di un pubblico molto più ampio e ha incuriosito e attratto la piazza per un paio d’ore. La compagnia del Fantastico Mondo del Fantastico, abitualmente impegnata per l’animazione all’interno del castello di Lunghezza, ha allestito una scena davvero importante, con un grande palco e soprattutto una scenografia molto variegata…forse anche troppo. Lo spettacolo, in alcuni tratti un po’ disorientante, spaziava di epoca in epoca, di fiaba in fiaba sotto gli occhi divertiti della Sacra famiglia al completo: Pinocchio, Cenerentola, Merlino, Zorro, Sigfrido, Conan e molti altri personaggi si sono alternati con ritmo incalzante sulla scena mossi, più che da un logico filo conduttore, da una voce fuori campo. E per mescolare al meglio le carte nell’inesauribile mano della fantasia sin da subito anche il più tradizionale dei quadri era stato capovolto, ponendo al fianco di Giuseppe e Maria un hollywoodiano Ciuchino e un mitologico Minotauro, relegando dunque alla pensione i vecchi asinello e bue. Ingegnosa e originale, ma non per questo necessariamente efficace e accattivante; probabilmente si chiedeva uno sforzo molto più facile per una generazione digitale abituata ad interagire attivamente, che non per le altre generazioni così “attaccate alle tradizioni”, ma dal momento che si festeggiava la “tradizionale” Befana un occhio di riguardo in più per la restante platea poteva starci. Anche perché la chiusura con i “classici” Re Magi e la svolazzante Befana, tolto qualche piccolo intoppo ben mascherato dallo speaker, sembra non essere dispiaciuta ai bambini che erano venuti per vedere principalmente lei.
Gli interventi delle autorità hanno messo un punto anche alle polemiche precedenti la Befana. Il sindaco Rubeis, nel suo breve discorso, ha precisato “che è davvero un peccato sentire sempre delle lamentele quando vengono spesi soldi per i bambini”, mentre l’assessore Andrea Di Palma – che ha subito numerose critiche in merito all'organizzazione della manifestazione – si è soffermato sugli ormai famosi 70 mila euro, per una festa sulla quale “hanno lavorato 280 persone e decine di associazioni ed imprese locali. Spendere meno significava fare una manifestazione diversa: questa è la nostra tradizione, questa è la festa che vogliono i bambini”.
Resta un fatto: i protagonisti di questa festa sono i più piccoli. Così è sempre stato e così sarà. Tra tantissime comparse, per una volta, sono i bambini a riempire la scena. E i tanti occhi rivolti verso il cielo nella fredda serata del 6 gennaio non fanno altro che confermare tutto questo.
Condividi