Roma/ Chiude pronto soccorso Cto,Catarci critica atto Polverini

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Presidente XI Municipio:governatore non ascolta bisogni cittadini

"Chiude il Pronto soccorso dell'ospedale CTO, con la cittadinanza che si dovrà ammassare nelle già strapiene strutture del San Giovanni e del Sant'Eugenio. Nonostante manifestazioni, richieste di incontri, lettere istituzionali e lettere aperte la Giunta Regionale di centro destra presieduta dalla Polverini procede ad applicare il suo Piano di riordino, senza ascoltare nessuno e senza riguardo alcuno per i bisogni socio-sanitari della cittadinanza – dichiara in una nota Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma XI -. Così, dal 10 gennaio, un Pronto Soccorso da 33.000 accessi l'anno non ci sarà più. E non solo. In tutto il Municipio Roma XI, territorio con uno dei più alti indici di invecchiamento di Roma, non ci sarà più nemmeno un posto letto di Breve osservazione e di Medicina generale, mentre in altre parti della città la Giunta Polverini sceglie il rafforzamento di quella sanità privata che non garantisce a tutti il diritto alle cure." "Senza un'analisi dei bisogni, un confronto con l'ente locale ed un minimo potenziamento dei servizi territoriali della ASL RMC, che potesse almeno attenuare la già disperata situazione in presidi sanitari e l'allarmante contrazione delle risorse sanitarie pubbliche dedicate – specifica il Delegato alla Sanità del Municipio Roma XI, Antonio Bertolini -, la Giunta di destra disattiva una risorsa insostituibile come il Pronto Soccorso del CTO e nel contempo nega ad un territorio con una popolazione di circa 140.000 abitanti, specie anziana e nel culmine stagionale delle patologie da raffreddamento, la possibilità di essere curata in una Breve Osservazione, propedeutica al ritorno al domicilio od a ricoveri in strutture lontane meglio specializzate." "Con la conferenza stampa di lunedì 10 gennaio (ore 11,30 all' ingresso del CTO, Via San Nemesio), giorno della annunciata chiusura del Pronto Soccorso – conclude il Presidente Catarci-, si intende testimoniare il disagio per scelte in tema di sanità non compatibili con i Livelli minimi di assistenza (LEA) ed organizzare, assieme alla cittadinanza, a associazioni e forze sindacali, una grande manifestazione di protesta in difesa del diritto alla salute, oggi duramente colpito al CTO."

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