Roma, 23 set – Claudio Ranieri contro l'arbitro e l'ombra di Lippi, la Roma contro i sospetti e gli errori della terna. Nella notte che apre definitivamente la crisi Roma, a tre giorni dalla sfida all'Inter, la squadra che l'altr'anno sfidò i nerazzurri fino all'ultimo per la corsa scudetto è sull'orlo di un'attacco di nervi. Due sconfitte e due pareggi in quattro partite; le divisioni interne sul sospetto che Lippi sia pronto a subentrare e «si muova nell'ombra» come fu già a Torino, nel cambio Ranieri-Ferrara; Julio Sergio infortunato (per lui si teme la rottura dei legamenti alla caviglia). Sono proprio le lacrime finali del portiere, rimasto in campo nonostante l'infortunio, e la rabbia di Mexes espulso che urla contro l'arbitro e scalcia i cartelloni pubblicitari: eccola l'immagine della Roma ko. «Se il rigore del 2-0 del Brescia l'ha dato il guardalinee, è da ricovero», apre le danze Ranieri, appena prima che Rosella Sensi parli di «vergogna dell'arbitraggio».(leggo.it)
Ma pensiero del tecnico stasera è un altro. Chi è il personaggio che si muove nell'ombra, come ha dichiarato ieri? «Qualcosa c'è: e se i giornali hanno fatto nome, cognome e data di nascita, vuol dire che qualcosa sanno anche loro», la risposta indiretta di Ranieri a chi gli chiede se stia pensando all'ex ct. «Sapere di Lippi? A Torino lo sapevo, d'altra parte lo sapevano tutti», la stilettata finale di Ranieri. Subito confortato dalla società, per bocca del ds Pradè. «Nessun discorso su Lippi né su altri allenatori: la Roma è trasparente – frena il dirigente – Il club è vicino a Ranieri,ha un ottimo rapporto e fiducia in lui. Glielo ribadiremo subito stasera, durante il viaggio di ritorno».
Anche perchè sabato c'è l'Inter, e destabilizzare un allenatore già in acque tempestose potrebbe essere controproducente. Dopo il risultato di sabato, si vedrà se le cose stanno allo stesso modo. «Quali sono le mie responsabilità? Le stesse dello scorso anno, quando portai la squadra al secondo posto», rivendica Ranieri, che sente già aria di processo. Una condanna, invece, in casa Roma è già stata decisa: è quella per l'arbitro Russo. «Sono allibita per quello che ho visto – le parole di Rosella Sensi, dopo la sconfitta di Brescia – Sono allibita da tifosa. Da presidente ho una responsabilità. Io mi sento di proteggere i ragazzi. Non si può vedere tanta incapacità. È inaccetabile. La Roma è in vendita. Speriamo che arrivi qualcuno che la ami come noi tifosi. In questo momento va protetta. I benpensanti mi massacreranno, ma ora non posso accettare certe cose. Complimenti comunque al Brescia, ma oggi cosa dico io ai miei ragazzi? Non siamo piagnoni. Noi siamo forti e stasera abbiamo visto una vergogna». «C'erano tre rigori a nostro favore – aggiunge Pradè – e quello al Brescia era inesistente. In 22 anni di calcio, mai visto una terna arbitrale di livello tecnico così basso».
Condividi