Roma, 20 set – Alle cinque del mattino, sfrecciava con la sua piccola auto su via Cristoforo Colombo, poi si è fatto notare dagli agenti del Commissariato di Spinaceto per aver passato un incrocio con il semaforo rosso. Quando la pattuglia gli ha fatto cenno di fermarsi ha continuato a correre dimostrandosi un pericolo per la circolazione. È continuata con il suo inseguimento da parte della Polizia, la nottata di L.D. di 34 anni, che in via del Tintoretto ha finalmente fermato l'auto e permesso agli Agenti di controllarlo. Semplicemente pronunciando il suo nome e cognome, il giovane ha consentito ai poliziotti di capire che era ubriaco, l'alito vinoso, mancanza di equilibrio e la difficoltà ad articolare frasi coerenti hanno convinto gli agenti a chiedere l'intervento di una pattuglia della Polizia Stradale per la prova dell'etilometro. Gli agenti hanno dimostrato disponibilità nei confronti del giovane permettendogli di contattare un parente per portare in visione la sua patente, dimenticata a casa e per poter prendere in consegna l'auto. Il comportamento dell'automobilista invece si è dimostrato subito aggressivo e maleducato nei confronti dei poliziotti, cominciando la frase con «Io sono un bravo ragazzo» e continuando insultandoli pesantemente, e opponendo resistenza all'accompagnamento in ufficio. Il padre, L.A. di 64 anni, nel frattempo arrivato sul posto, inizialmente adirato con il figlio, ha preso le difese del giovane, ed ha peggiorato la situazione ingaggiando con il poliziotti una colluttazione, pretendendo il suo rilascio. Accompagnati negli uffici del Commissariato Spinaceto, padre e figlio sono stati arrestati per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale, in più il figlio è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Durante gli accertamenti di rito il figlio è risultato già segnalato in una stessa circostanza: guida in stato d'ebbrezza, violenza, minaccia e resistenza a Pubblico ufficiale.(leggo.it)
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