E’ stata accolta “con molto piacere e con un senso di liberazione” la posizione della Soprintendenza Speciale di Roma che ha – per fortuna – bloccato l’iter per la discarica di inerti a Corcolle, a un passo da Villa Adriana.
Un pericolo scampato, decisamente, non solo per il sito ma per l’intero territorio. “È stata arginata una situazione preoccupante e di grande pericolo per tutto l’Agro Romano Antico e il costituendo distretto turistico dell’Aniene: forse questo intervento è indice di una rinnovata mentalità che si oppone allo sfruttamento delle nostre risorse”, ha commentato il direttore dell’Istituto Autonomo Villa Adriana Villa d’Este, Andrea Bruciati.
Un concetto viene sottolineato dalla Soprintendenza, che Bruciati rilancia e fa suo. “Mi auguro sia sintomo di un diverso approccio al bene pubblico: è innaturale e irragionevole non vincolare le zone limitrofe ad un sito unico al mondo come la Villa Adriana. Già parliamo infatti – continua il Direttore – di un contesto eccezionale, impareggiabile per bellezza ma estremamente delicato: realizzare una discarica lì accanto avrebbe innescato problematiche importanti e un punto di non ritorno sia per l’impatto ambientale che per il senso di appartenenza della comunità tutta, che si sarebbe a poco a poco sfilacciata e depauperata in un non luogo”.
Un territorio fragile quello che a Tivoli circonda le aree UNESCO, un tema che non può non andare a investire l’intero impianto urbanistico cittadino e territoriale. “Le azioni di attenzione e cura della produzione agricolo-pastorale da parte dell’Istituto e la conseguente valorizzazione di prodotti e pratiche che ne incarnano l’anima, hanno nella sostenibilità ambientale e nella valorizzazione culturale i propri principi costitutivi. Il fine ultimo deve sempre basarsi sul benessere e lo sviluppo della collettività ponendosi contro ogni progetto di sfruttamento ad uso meramente speculativo del suolo: bisogna preservare il paesaggio del Grand Tour che ha reso famose queste terre e di cui dobbiamo essere orgogliosi”.
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