Una carenza di organico pari a 250 unità tra medici, infermieri, tecnici e personale di supporto. Questa la stima fatta dalla Cisl FP Roma 5 sullo stato del personale della Asl Roma 5, cifre che raccontano “una situazione ormai cronica: i cittadini non hanno alternativa alcuna che rivolgersi ai Pronti Soccorso, congestionando i reparti e abbassando la qualità del servizio”. Queste le parole del segretario territoriale del sindaco Dimitri Cecchinelli. “Le nostre strutture e i lavoratori sono al collasso la provincia soffre rispetto alle esigenze della nostra collettività. Esprimiamo forte preoccupazione per il futuro della Sanità sul nostro territorio”.
E’ ormai un ritornello, decisamente conosciuto ma non per questo meno importante. “Il taglio di posti letto ospedalieri e la mancanza di strutture intermedie in grado di recepire e decongestionare gli Accesi nei Pronto Soccorso della ASL, ha pesantemente congestionato i reparti, in particolare le medicine, e Pronti Soccorso. La Sanità di prossimità fatta sul territorio in piena integrazione con i medici di base manca e/o non risponde alle reali esigenze dei cittadini a cui non resta infatti alternativa che l’ospedale per Acuti”.
Limitare la possibilità di assumere nuovo personale – e da anni la direzione della Asl ne segnala la mancanza – porta dunque a ulteriori conseguenze per i lavoratori: riposi saltati, straordinari, giorni di ferie non goduti. E la situazione peggiora, con gravi ripercussioni “per la qualità dei servizi rivolti all’ utenza. E così la nostra ASL non rispetta i tempi in materia di liste d’attesa, per non parlare poi dei punti di caduta a livello strutturale, vedi il DEA di Tivoli, il PS di Subiaco, l’area Medica di Tivoli, il Blocco Operatorio. Un quadro che si chiude con le ristrutturazioni che tardano ad arrivare: a nostro avviso resta l’assenza di un progetto di riorganizzazione generale”.
La risposta della Asl Roma 5. Arriva nella sera di lunedì la risposta della Asl. “La Direzione aziendale puntualizza, come più volte ribadito, a onore del vero, che, a differenza di quanto riportato, non ci sono al momento carenze di personale infermieristico; che questa Direzione sta lavorando e spingendo per la ristrutturazione completa e ammodernamento del Pronto Soccorso di Tivoli (Dea di I livello) avendo messo a disposizione 1,7 milioni di euro (terza fase ex art. 20); che la salute e la sicurezza di tutti gli operatori sono ora e saranno sempre al centro degli interessi e degli interventi aziendali”. L’azienda ricorda poi i progetti e i percorsi messi in campo, da quello sullo stress da lavoro correlato alla denuncia immediata dopo l’aggressione dell’altra sera, unita all’attivazione di un audit interno. “Si è intrapreso quindi un percorso virtuoso in tema sicurezza con la nomina di un SPP organico che sta rivedendo tutti i piani DVR e di un esperto che si sta occupando della revisione e aggiornamento dei piani antincendio. Non si può accettare quindi tale esternazione, in un momento in cui tutti hanno dimostrato vicinanza alle vittime di questa azione deplorevole, soprattutto da parte di una sigla sindacale così importante, che conosce il territorio ed è a conoscenza delle azioni aziendali. L’Azienda continuerà a lavorare sempre in tal senso e con questo spirito”.
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