Regionali / Massimo Leonio, una vita a Sinistra: le ragioni della candidatura con Potere al Popolo

In Roma Est da Redazione Commenti

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Una vita e una carriera politica tutta dedicata a Sinistra. Prima le esperienze da consigliere di circoscrizione a Villanova (dal 2000 al 2005), poi quella di consigliere comunale fino al 2009, sempre per Rifondazione Comunista. Una pausa dall’attività fino al 2017, quando torna ed è tra i fondatori di Sinistra Popolare, che ha partecipato alle ultime amministrative di Guidonia con Filippo Silvi candidato sindaco. Ora una nuova sfida, quella del 4 marzo, quando sarà candidato al Consiglio Regionale con Potere al Popolo.
Non ha mai cambiato idea Massimo Leonio, uno dei nomi simboli della sinistra territoriale, pronto alla competizione elettorale. Una scelta che nasce dopo l’esperienza del Brancaccio (con la Falcone e Montanari) “che andava nella stessa direzione e che si è chiusa per volere di quei partiti che viste le imminenti elezioni non volevano farsi <> dalla società civile e da tutte quelle realtà associative e collettive”. Qui nasce Potere al Popolo e l’idea fondante. “Era ed è necessario un percorso aperto per la ri-costruzione della sinistra, per dare voce e rappresentanza ai tanti italiani che non partecipano più al voto, che non si riconoscono più in una politica e in istituzioni indifferenti alle loro condizioni di vita e ai loro bisogni. La scelta di Potere al Popolo significa questo”.
C’è una direzione da invertire. “Proprio per arrivare a questo obiettivo siamo convinti che sia necessario non sostenere più quelle maggioranze che a tutti livelli di governo sono responsabili per le politiche generatrici della decadenza in cui versano tutti gli enti locali, che pensano di risanare le finanze e l’economia tagliando spesa pubblica e servizi e che hanno abdicato al loro ruolo a favore del profitto e del potere di pochi”.
Leonio attacca tutta quella politica lontana dalle esigenze delle persone. “Gli eletti del nostro territorio, che in questi anni hanno avuto ruoli anche importanti, sanno cosa significa prendere un pullman o un treno da Guidonia, Tivoli, Palombara? conoscono le condizioni in cui viaggiano i pendolari e gli studenti? La percorrono la Tiburtina dei lavori infiniti con spreco di denaro pubblico? Hanno mai messo piede all’ospedale di Tivoli?”.
Un quadro sociale, quello attuale, tutto incentrato sulla crescita della disuguaglianza, “determinata dalla drastica riduzione del potere di contrattazione dei lavoratori e dallo smantellamento dello stato sociale, imposti dalla finanza: questa è la caratteristica principale del contesto in cui ci troviamo”.
Lo sguardo si sposta sulla Regione. “In questa situazione una azione di governo che voglia collocarsi dalla parte del popolo dovrebbe caratterizzarsi per la volontà di rompere le regole e fare una politica di parte. Servirebbe una regione di opposizione”. Una nuova voce nella Sinistra, “contro” quel centrosinistra alla guida della Regione Lazio che invece “si è adeguato alla corrente, prendendo come dati i vincoli di bilancio, dismettendo ogni velleità di cambiamento dello stato di cose presenti e limitandosi ad amministrare l’austerità”.
Il Potere dunque da far tornare al Popolo. I motivi? “Perché la sanità pubblica deve essere garantita a tutti, non sono accettabili i tempi di attesa (6 mesi/1 anno) per una prestazione sanitaria, costringendo l’utente (chi se lo può permettere) a rivolgersi a strutture private. Non si specula sulla salute”.
Logico il riferimento a una delle tematiche più attuali, sia della cronaca che della campagna elettorale. Quella dei rifiuti. “Potere al Popolo ritiene necessaria una nuova politica dei rifiuti, che indirizzi la produzione delle merci verso la recuperabilità, disincentivando i prodotti non riciclabili e usa e getta, una gestione pubblica dell’impiantistica e del ciclo di smaltimento, la messa al bando dell’incenerimento attraverso l’eliminazione degli incentivi, investimenti su raccolta differenziata, recupero, riuso, riciclo, riduzione, realizzando la strategia elaborata dal Movimento Legge Rifiuti Zero”.
Il tutto senza dimenticare lo sguardo sociale e rivolto alla tutela del lavoro tipico della Sinistra, riveduto e interpretato in chiave moderna. “La Regione dovrà tornare a finanziare la Legge regionale n.4 del 2009, quella dell’Istituzione del reddito minimo garantito, e la Legge regionale 16 del 2007, quella relativa alle Disposizioni dirette alla tutela del lavoro, al contrasto e all’emersione del lavoro non regolare, come sostegno a favore di soggetti disoccupati, inoccupati o precariamente occupati e come strumento di contrasto del lavoro nero. Dovrà dotarsi di una legge per penalizzare le delocalizzazioni e per il sostegno pubblico all’autoproduzione. C’è bisogno di puntare su un nuovo modello economico della Regione, su settori oggi non abbastanza sostenuti, come l’agricoltura, la salvaguardia del territorio, la manutenzione ed il recupero dei centri storici, il trasporto pubblico, il risparmio energetico, il sostegno alle attività culturali, diffuse su tutto il territorio”, questa la chiusura di Leonio, pronto alle ultime due settimane di campagna elettorale. Continua la sua corsa e quella di Potere al Popolo verso la Regione Lazio.

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