Abbiamo incontrato Marco Colasante, voce e chitarra dei Clāmŏr, originale rock band di Fonte Nuova, arrivati terzi nel “Fonte Nuova Experience”, il primo Contest per band e artisti singoli emergenti del territorio e Capitale in aula consiliare, in seno all’evento finanziato dalla Regione Lazio e con il Comune di Fonte Nuova “A(ll)Day in The Life“.
Come nasce il progetto la vostra hard rock band che si è contraddistinta nel contest Fonte Nuova Experience per originalità e energia? Perchè la scelta di un nome latino?
“Progetto Clāmŏr nasce nel 2012, da un desiderio personale di formare una rock band. A novembre di quell’anno, in un locale di San Lorenzo, ero andato a sentir suonare Naief – il nostro bassista – che conoscevo già da anni e dopo avergli proposto l’idea, battezziamo la nascita della band con del Jack Daniel’s. Da lì iniziamo la ricerca di un batterista e di un secondo chitarrista. Li troviamo nei primi mesi del 2013 e a fine marzo dello stesso anno, teniamo il nostro primo concerto al Defrag, noto locale di Roma. Dopo varie vicessitudini, iniziamo una lunga ricerca di un altro batterista e di un secondo chitarrista, per l’abbandono di un membro della band. Alla fine del 2013 si unisce a noi il batterista Gianluca ma non riusciamo nel contempo a trovare un valido chitarrista; quindi, su consiglio di un amico, decidiamo di passare a una formazione a tre, in cui io sono andato a ricoprire il duplice ruolo di cantante e chitarrista.
Velocizzati i brani e distorto il basso, sono nati i Clāmŏr così come li conosciamo oggi.
Iniziamo così una lunga serie di live nei club romani che ci formano, ci fortificano come band e strutturano la nostra musica.
Sfortunatamente Gianluca lascia la band poco dopo ma viene subito sostituito da Andrea. La lunga serie di live continua regalando parecchie soddisfazioni al gruppo che si consolida come hard rock band”
“Nel dicembre 2015, dopo aver registrato l’EP Narco (primo progetto in studio della band), l’amico Andrea lascia il gruppo che quindi si ritrova nuovamente incompleto.
Dopo una ricerca di qualche mese, troviamo nel giovane Paolo di soli 14 anni, il terzo membro per completare la formazione. All’inizio eravamo dubbiosi a causa della grande differenza di età (9 anni in meno rispetto me e Naief); ci siamo poi ricreduti sentendolo suonare (ascoltare per credere, un vero talento).
Ad aprile 2016 ripartiamo con i live per promuovere l’EP e ad ottobre 2017 entriamo in studio per registrare il nostro primo LP”.
Come mai la scelta di un nome latino, per la band?
“La scelta di un vocabolo latino deriva dal desiderio di distaccarsi dal tradizionale nome di band in italiano o in inglese.
Clāmŏr mi appare in una notte insonne passata a pensare ad un possibile nome; mi alzo dal letto, apro il vecchio dizionario scolastico di latino e trovo la parola “grido”, perfetta per rispecchiare il nostro essere”.
Progetti attuali e futuri?
“Attualmente stiamo per ultimare il mix e il mastering del nostro disco. Una volta terminato ci metteremo alla ricerca di un’etichetta e di qualche agenzia di booking che credano nel nostro progetto e vogliano aiutarci a portarlo ad un livello superiore.
Se vorrete ascoltarci potrete farlo il 9 febbraio prossimo in acustico, saremo ospiti a Radio Kaos Italy oppure il 10 febbraio e il 15 marzo in elettrico, rispettivamente all’Arte Pub e all’Underground Pub di Monterotondo”.
Avete partecipato al Fonte Nuova Experience, primo contest di band emergenti in un’aula consiliare, del Comune di Fonte Nuova, classificandovi terzi. Originalità e grande energia sul palco. Come è stata questa esperienza in aula?
“Essendo tutti e tre di Fonte Nuova è stato un piacere suonare nel nostro Comune, nonostante il luogo non adatto a concerti, con l’acustica non adatta alle nostre sonorità. Abbiamo presentato quindi brani più “tranquilli” rispetto al nostro repertorio. C’è rammarico per il terzo posto ovviamente, ma ammettiamo che il primo classificato, le Teorie di Copernico, è veramente forte. Complimenti a Francesco, vittoria pienamente meritata”.
Avete presentato infatti brani molto interessanti, come Ninna Nanna della Guerra di Trilussa, una versione rielaborata da voi molto intensa e suggestiva. Perchè questa scelta?
“Ninna Nanna della Guerra nasce nel 2013 dal desiderio di mettere in musica una poesia che nonostante i cento anni di età è sempre, tristemente, molto attuale. Dopo averla composta e pubblicata su Youtube, ho scoperto che c’erano già altre versioni tra cui le più famose di Proietti e di Baglioni. Anche la nostra, è molto bella, forse la più bella e piace molto al pubblico.
Potrete comunque trovare in quasi tutte le nostre canzoni, testi che trattano temi “sensibili”.
Portare cultura sul territorio è importante e voi siete una band di Fonte Nuova: quanto è importante aggregare i giovani e contribuire con le arti alla crescita culturale?
“E’ importantissimo portare cultura in un territorio come Fonte Nuova. Essendo cresciuto qui ne ho avvertito sempre la mancanza. E’ grave, soprattutto per la popolazione costretta a spostarsi necessariamente a Roma o a Monterotondo per fare qualcosa di diverso dal prendersi una birra in un bar.
Come detto al Fonte Nuova Experience: “queste iniziative sono molto importanti per la cittadinanza, a dimostrazione che Fonte Nuova non è solo il paese dei palazzinari ma c’è anche tanta gente che ha voglia di fare”. Speriamo che questa volontà venga alimentata e portata avanti anche dalle istituzioni!
A Fonte Nuova ci sono tanti giovani (e meno giovani) talenti che non hanno spazi per modellare il proprio estro artistico e per esprimerlo. C’è bisogno quindi di una rivoluzione culturale, pena il declino e la perdita di identità di una popolazione ormai in caduta libera da questo punto di vista.
Scelte di libertà o Talent? In cosa credi e credete, nella forza di essere liberi o altro?
“Il nostro sogno sarebbe quello di emergere senza scendere a compromessi, inevitabili all’interno di un Talent. Consapevoli della “non vendibilità” della nostra musica, continuiamo ora per la nostra strada nell’underground. Se dovesse arrivare una buona proposta non escludiamo la possibilità di “vendere l’anima al diavolo” e di unirci al mondo dello Show Business”.
Canali Social:
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Instagram: clamor.channel
Si ringrazia per la foto: Stefano Ciccarelli, freelance
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