Lucretili / Il Piano di assetto pronto all’esame del Consiglio Regionale

In Ambiente & Territorio, Roma Est da Yari Riccardi Commenti

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L’attesa ora è tutta per l’approvazione del Consiglio Regionale. Arriva a uno snodo decisivo il Piano d’assetto dei Monti Lucretili, redatto dopo 20 anni dall’approvazione della prima versione, che ha portato nel corso del tempo malcontenti sia con le amministrazioni che con le popolazioni locali.

Conflitti che si è cercato di superare “attraverso un lungo lavoro di concertazione e di confronto, con numerosi incontri pubblici, che hanno portato infine alla redazione di una proposta di Piano condivisa e capace di superare i gravi conflitti del passato”, così scrive il Parco in una nota.

Un Piano che l’ente definisce “innovativo nelle strategie di tutela e gestione, capaci di conciliare le esigenze di tutela delle aree naturali e quelle di sviluppo delle aree antropiche, pur garantendo tutte le tutele necessarie”.

Un metodo e una proposta che hanno portato il piano ad ottenere un parere positivo unanime dalla Comunità del Parco composta dai Sindaci e Presidenti Comunità Montane, e contestualmente parere positivo senza riserve da parte degli uffici regionali sia in sede di VAS che di Valutazione di Incidenza, “con la esplicita notazione – prosegue la nota dei Lucretili – che le normative di tutela elaborate risultano più efficaci delle precedenti”.

L’obiettivo ora è il completamento dell’iter nel minor tempo possibile “per non compromettere il buon esito ottenuto e il miglioramento dei rapporti del Parco sia con le Amministrazioni che con le popolazioni locali, vanificandolo con tempi di attesa troppo lunghi”.

Un altro lato importante del Piano è la proposta condivisa per la soluzione del problema del sito delle antenne di Monte Gennaro, soluzione che ha ricevuto anche l’interesse e positivi riscontri da parte del Ministero.

“Per la prima volta pertanto si presenta l’opportunità di portare ad approvazione un Piano di un’area vasta e importante come i Monti Lucretili, con il consenso sia degli enti locali che delle strutture di verifica e controllo ambientale, a conferma della possibile convivenza delle esigenze della tutela e dello sviluppo nei Parchi”.

 

 

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