Poltrone vuote al congresso del PD di Guidonia in programma sabato 21 ottobre. Hanno annunciato la loro assenza i consiglieri comunali Simone Guglielmo e Paola De Dominicis e i dirigenti Domenico De Vincenzi e Rocco Cisano. Con loro “i compagni e amici” appartenenti alle rispettive aree di riferimento.
“Una scelta obbligata” – così si apre la nota – “obbligata dalla circostanza che non vi è stata la volontà, da parte delle altre componenti presenti nel partito locale, di addivenire ad una discussione aperta e leale su quanto accaduto prima e dopo le elezioni amministrative di giugno, e soprattutto non vi è stato alcun tentativo, sempre da parte di quelle componenti, di collaborare per tornare a quella unità di pensiero ed azione che dovrebbe sottendere la nascita del nuovo organo collegiale”.
Il primo punto segnalato dai “dissidenti” è quello relativo al voto nel congresso, consentito “a tutti i tesserati dell’anno 2016 e 2017, facendo quindi rientrare nella conta anche le tessere che sono state oggetto di un ricorso da parte dei sottoscritti causa la non liceità dell’iter procedurale seguito dall’allora segretario comunale Mario Lomuscio insieme all’allora segretario del primo circolo Marcello Manni”. Mario Lomuscio è oggi consigliere comunale insieme proprio a Guglielmo e De Dominicis.
“Risulta inoltre, consultando gli elenchi utili alla individuazione degli aventi diritto al voto, che in tali elenchi sono ancora compresi nominativi di tesserati che durante le ultime elezioni sono stati inseriti in liste di altri partiti , ed altri che hanno dichiarato a mezzo stampa di essere fuoriusciti dal Partito Democratico. Dunque non è stata fatta alcuna scrematura e pulizia di suddetti elenchi”.
Il resto fa riferimento al post elezioni. “Nonostante la grave e bruciante sconfitta registrata a Guidonia Montecelio dal PD e non solo, il segretario uscente dell’Unione Provinciale ha riproposto la propria candidatura alla guida della stessa, dimostrando ancora una volta la propria tracotanza nella gestione del Partito territoriale. Non possiamo fare altro che astenerci dal partecipare a questa ennesima finzione scenica, architettata per continuare ad agire nell’errore piuttosto che per il bene del Partito Democratico”.
Nessuna volontà di lasciare il partito. “Continueremo a restare nel PD ed agire per servizio e per passione senza venire meno alla nettezza delle idee e senza sottometterci alla logica dell’opportunità”. La classica atmosfera serena tipica del Partito Democratico di Guidonia.
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