E’ diventato virale in pochi minuti. E in pochi minuti è sparito. La mensa inizia lunedì 25 settembre, e il fronte della protesta si è diretto tutto sul pasto domestico. Negli scorsi giorni il comunicato congiunto dei dirigenti scolastici degli istituti comprensivi di Guidonia motivava il no all’iniziativa per l’anno scolastico in corso, permettendo tuttavia ai genitori di portare via i figli da scuola per pranzare a casa senza usufruire del servizio mensa.
Nella giornata di giovedì un nuovo incontro tra i responsabili delle scuole, dal contenuto top secret, ha proseguito quella che ormai è diventata una vera e propria saga. Nel pomeriggio di venerdì il mistero. Appare sul sito dell’istituto comprensivo Giovanni XXIII di Villanova una comunicazione a firma del dirigente scolastico.
Nulla di nuovo sulle prime due opzioni ricordate dalla preside: mensa o pranzo a casa per quegli alunni i cui genitori hanno presentato richiesta scritta per l’uscita per la consumazione del pasto. C’era però una terza via. Non il pasto da casa, intendiamoci. Ma qualcosa che sembrava essere perlomeno simile, una sorta di apertura, inattesa ma inequivocabile.
“Gli alunni che non mangeranno a mensa e non saranno prelevati dai genitori in via del tutto eccezionale potranno usufruire di una seconda ricreazione, dal momento che sarà istituita la vigilanza e la successiva pulizia”.
Vigilanza e pulizia che figurano tra l’altro proprio tra le prime due criticità segnalate dalla comunicazione congiunta dei dirigenti scolastici datata 21 settembre. Citiamo testualmente:
1) necessità di personale aggiuntivo comunale da destinare alla preparazione e pulizia del locale adibito alla consumazione del pasto domestico. Si precisa infatti che tale tipologia di servizio non figura nel profilo del collaboratore scolastico previsto dal CCNL vigente;
2) necessità di ulteriore personale interno per assicurare la vigilanza nel momento della consumazione del pasto anche se ciò avvenisse in spazi separati all’interno della mensa
La comunicazione è diventata immediatamente di dominio delle famiglie, scatenando commenti e attesa per provvedimenti simili anche da parte degli altri istituti. Nulla di tutto questo: dopo mezz’ora la comunicazione sul sito dell’istituto di Villanova era sparita. E con quella la speranza delle mamme di una apertura sul pasto da casa. La lotta tuttavia non si ferma: sono numerosi i ricorsi rivolti a istituti e al Miur, provvedimenti d’urgenza con risposta attesa entro 2/3 mesi. L’obiettivo delle famiglie è quello di veder riconosciuto il diritto di scelta tra il pasto da casa e la mensa scolastica. Lunedì è vicino, e l’inizio ufficiale della mensa sarà un ulteriore puntata di una vicenda che vede la parola Fine decisamente lontana.
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