Tivoli Terme / Insediamenti di Via dei Bagni Vecchi, approvata la mozione di Petrini

In Ambiente & Territorio, Roma Est da Yari Riccardi Commenti

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L’obiettivo era quello di inserire nell’agenda politica dell’amministrazione comunale di Tivoli la ben nota problematica degli accampamenti di Via dei Bagni Vecchi, ma soprattutto “dare ai coltivatori assegnatari delle “Quarte” (terreni per la coltivazione) un segnale di vicinanza da parte del Comune in un momento in cui si sentono abbandonati dalle istituzioni”. La mozione del consigliere comunale Alessandro Petrini è stata approvato all’unanimità nel consiglio comunale del 18 settembre relativa appunto alla situazione degli accampamenti di via dei Bagni Vecchi. “Non si tratta solo di un problema legato alla sicurezza che è continuamente – spiega Petrini – minata dagli episodi criminosi che avvengono su quell’area, è anche un problema di tutela e difesa del patrimonio comunale visto il continuo sversamento di rifiuti nelle vicine sorgenti sulfuree dei Laghetti Regina e Colonnelle e che proviene proprio dagli accampamenti”. Il punto è tutto nella possibilità di intervenire. “Sono perfettamente consapevole che il Comune non ha ne la forza ne le risorse per risolvere da solo un problema di questa entità ed è per questo che nella mozione sono contenute una serie di misure da attuare per coinvolgere anche il vicino comune di Guidonia, la Prefettura, la Città Metropolitana e le Forze dell’Ordine.: con questo atto non si risolvono immediatamente i problemi di quell’area ma si inizia un percorso che potrebbe portare col tempo a risultati positivi. Ora vigilerò affinché vengano attuate le misure contenute nella mozione e affinché si perseguano con caparbietà gli obiettivi delineati in Consiglio comunale”.

La mozione. Via dei Bagni Vecchi è una strada senza uscita che scorre perpendicolarmente tra la linea ferroviaria Roma-Sulmona e il canale che porta l’acqua dei laghetti Regina e Colonnelle alle Terme Acque Albule: è in questa strada che sono presenti accampamenti abusivi di famiglie rom e altre di varie origini, ed è sempre questo il tema di una interrogazione dello stesso Petrini. “Il sottoscritto aveva presentato una interrogazione sul tema che è stata discussa nel Consiglio comunale del 18 marzo 2016 e alla quale il Sindaco – prosegue il consigliere comunale aveva risposto confermando che gli occupanti in questione non avevano alcun titolo giuridico che legittimasse la loro presenza sull’area. Il Sindaco aveva inoltre affermato che 55 delle persone presenti  risultano stranamente come residenti all’anagrafe comunale dal 2001 e secondo il Piano Regolatore questi terreni sono di proprietà comunale e risultano avere come destinazione o attività sociali e sanitarie o verde pubblico attrezzato. Il Sindaco aveva poi affermato che sul piano della titolarità della presenza il Comune sarebbe dovuto assolutamente intervenire”. In questo quadro “vivono” numerosi lotti di proprietà comunale denominate “Quarte dei Bagni Vecchi”, terreni coltivati da cittadini che se ne occupano in maniera regolare e legittima. L’area già nel 1994 era stato oggetto di sgombero sempre per occupazione abusiva da parte dei Rom. “La Società Acque Albule spa ha spesso fatto presente al Comune  – afferma Petrini – di aver riscontrato un tasso di inquinamento al di sopra della norma nelle sorgenti dei laghetti Regina e Colonnelle e che tale inquinamento era molto probabilmente imputabile allo sversamento di rifiuti da parte degli occupanti di Via dei Bagni Vecchi”.

La questione sicurezza. Furti e danneggiamenti subiti dai coltivatori delle Quarte, episodi spesso sfociati in minacce e aggressioni “che sembrerebbero essere opera degli abitanti degli insediamenti. A tal proposito – spiega il consigliere –  vale la pena di ricordare il caso di Cosimo Mattei, oggi ottanduenne, che nel 2006 lottò per giorni tra la vita e la morte in seguito all’aggressione avvenuta proprio in Via dei Bagni Vecchi, Cosimo finì in coma a seguito di un pestaggio eseguito per derubare l’anziano di pochi euro”. Una situazione che oggi non è cambiata: i coltivatori si sentono assediati dagli occupanti dei terreni vicini, rinunciando spesso a presentare denuncia, tanta la sfiduci nei confronti delle istituzioni. Un quadro completato da episodi criminosi che hanno portato all’arresto in diverse circostanze di malviventi nella Via, per reati relativi a furti di rame e energia elettrica. “Sembrerebbe che nella zona siano presenti anche persone sottoposte a misure di custodia cautelare tramite arresti domiciliari”. C’è poi la questione ambientale, ai limiti del paradosso. “In tutta questa situazione gli occupanti sembrerebbero usufruire di fosse biologiche per gli scarichi, cisterna dell’acqua e luce regolarmente allacciata”.

Le richieste all’amministrazione. La mozione approvata impegna il sindaco Proietti e la giunta ad avviare le procedure per una accurata analisi della legittimità delle costruzioni presenti nella zona, alla verifica della regolarità dell’iter che ha portato alla creazione di fosse biologiche per gli scarichi, alla presenza di cisterna dell’acqua e all’allaccio della luce, allo studio di misure efficaci per mettere in sicurezza le sorgenti solfuree dei laghetti Regina e Colonnelle e, dunque, evitare gli sversamenti di rifiuti nelle stesse sorgenti. Al Comune viene inoltre chiesto di farsi promotore di un tavolo di concertazione permanente con le Forze dell’Ordine, la Prefettura e con una rappresentanza del vicino Comune di Guidonia e della Città Metropolitana di Roma al fine di individuare collegialmente le idonee modalità di intervento e di risoluzione del problema degli accampamenti abusivi e di valutare l’eventualità di un nuovo sopralluogo della Polizia Locale finalizzato a identificare le persone presenti sull’area e al reperimento di informazioni sull’attuale stato della situazione e delle opere presenti in loco e richiedere ufficialmente alle Forze dell’Ordine di coadiuvare tale sopralluogo. La proposta finale è quella di incontri ufficiali con i coltivatori assegnatari dei terreni per relazionarli puntualmente sulle azioni messe in campo e sui risultati, al fine di fargli percepire la presenza e il lavoro delle istituzioni. La mozione è stata approvata. Ora l’attesa è tutta sui tempi e sui modi della messa in atto dei provvedimenti, per una tematica, quella degli insediamenti abusivi, che investe in maniera evidente il territorio del Comune di Tivoli e quello del Comune di Guidonia.

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