Le fototrappole si rendono sempre più necessarie a Guidonia, vista l’enorme quantità di rifiuti scaricati abusivamente in tutto il territorio comunale. Un iter che vede numerosi colloqui tra l’amministrazione e la Tekneko. “Abbiamo semplicemente cominciato ad attuare tutte le attività previste nel contratto”. E’ l’assessore all’Ambiente Tiziana Guida a rivelare i passi in corso per arrivare alla videosorveglianza dei siti abitualmente interessati dall’abbandono di rifiuti, un percorso in procinto di partire da anni e che da anni ancora non vede luce. “Come è chiaramente scritto nell’appalto, è la Tekneko a doversi occupare dell’installazione di un sistema di controllo tramite fototrappole”, così la delegata nominata dal sindaco Michel Barbet per il delicato settore dell’amministrazione comunale. La procedura prevista – sono in corso i tavoli per mettere a punto l’iter per attivare il sistema – prevede la consegna alla Polizia Municipale del materiale video registrato dalle fototrappole.
Il caos maltempo. L’incontro con la Guida è stato anche occasione per fare il punto sulla gestione da parte dell’amministrazione comunale dell’allerta arancione del fine settimana del 10 settembre. “Prima dell’attivazione del Coc da parte del sindaco c’è stata una accurata prevenzione ordinaria”. Per il venerdì era stata richiesta alla Tekneko un intervento straordinario di pulizia delle caditoie. “Il sabato mattina, dunque il 9 settembre, tutti i referenti alle funzioni erano stati allertati dal sindaco, e chi doveva esserci domenica mattina era al lavoro”. I contatti con il Coc di Tivoli e gli avvisi alle associazioni di protezione civile hanno infine completato il quadro della gestione dell’emergenza dello scorso fine settimana.
Gli allagamenti. L’annosa questione degli allagamenti in città per la Guida ha precise cause. “In molti casi sono avvenuti dal basso: buona parte delle caditoie erano libere, tant’è che hanno drenato l’acqua che ha fatto saltare i tombini. Il punto è che il sistema fognario non è dimensionato rispetto all’urbanizzazione intervenuta successivamente”. Più aree vengono impermeabilizzate, maggiore è l’acqua che non si infiltra e che dunque scende in fogna. Il tutto da inserire nel piano di protezione civile comunale, dove sono presenti le mappe delle zone soggette ad allagamento ma non quelle relative agli allagamenti urbani, per le quali l’assessore ha assicurato l’imminente inserimento.
Difesa e gestione del rischio. Sulle polemiche a margine dell’allerta dello scorso fine settimana la Guida non ha dubbi. “Occorre cambiare modo di vedere: non si può parlare di difesa ma di gestione del rischio”. Il focus è sul sistema di protezione civile, per l’assessore “composto da tutti i cittadini, ovviamente ognuno nelle sue possibilità: il coinvolgimento, la sensibilizzazione, la preparazione delle persone a gestire l’emergenza aumenta la resilienza di questa nostra comunità. Un esempio? Il giorno stesso delle tante piogge chi ha potuto ha dato una mano, anche soltanto pulendo il pezzo di strada davanti al proprio cancello”.
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