Numerosi i temi affrontati durante l’audizione dei vertici della Asl Roma 5 nella Commissione Consiliare Sanità e Servizi Sociali del Comune di Tivoli. Davanti ai consiglieri e al presidente della commissione Fabio Attilia (era presente anche Presidente del Consiglio Comunale Maria Rosaria Cecchetti) sono arrivati il dottor Vitaliano De Salazar, Direttore Generale della ASL Roma 5 e la Dottoressa Simona Amato, Direttore Sanitario Aziendale.
La discussione intendeva evidenziare le criticità territoriali, le azioni messe in campo ed i risultati ottenuti durante i circa 18 mesi di gestione di De Salazar, “al quale va il ringraziamento dei consiglieri – spiega Attilia – per la disponibilità dimostrata nel rispondere positivamente ad una convocazione su un tema di pertinenza non strettamente spettante all’Amministrazione Comunale, ma di fondamentale interesse pubblico”.
Audizione che è arrivata dopo le richieste del consiglio comunale – con apposita mozione sul tema – con l’obiettivo di affrontare il tema delle problematiche territoriali in materia di servizi sanitari.
“Data per certa la necessità di collaborazione tra Istituzioni attraverso azioni concrete, che hanno visto luce nel nostro caso in maniera fattiva attraverso l’apertura del Punto Unico d’Accesso per i servizi socio-sanitari e la marcata attenzione del Comune – prosegue il presidente della commissione – nei confronti del Centro di Salute Mentale, la seduta ha avuto come tema principale la necessità di risoluzione di problematiche inerenti alla risposta dei servizi sanitari circa la domanda territoriale e le criticità sollevate dall’utenza”.
Durante la discussione sono state esposte ai componenti della commissione le azioni dedicate al decongestionamento del DEA del San Giovanni Evangelista, struttura cardine dell’intera ASL, unico presidio con Dea di primo livello e con bacino d’utenza superiore ai 500 mila abitanti. “La situazione territoriale non può essere scissa dal contesto regionale, ma in ambito di procedure di assunzioni la ASL sta implementando – va avanti il delegato del sindaco per la Sanità – l’organico medico, infermieristico e di altre figure sanitarie, primo e fondamentale passo per una riorganizzazione dei dipartimenti”.
Tra i provvedimento che stanno migliorando lo stazionamento dei pazienti presso il dipartimento di emergenza ed accettazione e l’accessibilità dello stesso figurano l’istituzione di una Holding area, della “chair room” per le dimissioni, dei reparti per intensità di cura e del reparto a gestione infermieristica per i casi non urgenti stanno migliorando lo stazionamento dei pazienti presso il dipartimento di emergenza ed accettazione e l’accessibilità dello stesso.
Sotto analisi anche le diverse situazioni presenti sul distretto e le azioni messe in campo dall’azienda, ribadendo le necessità presenti e le criticità riscontrate. “Consci del fatto che è necessario ancora colmare il gap con il territorio, soddisfazione può essere espressa per il cammino intrapreso e per i segnali di miglioramento che speriamo come amministrazione possano avere risvolti immediati sui servizi sanitari e la qualità delle prestazioni fornite, sottolineando la reale disponibilità ad una fattiva collaborazione. Importante sottolineatura è stata fatta circa situazione degli obblighi vaccinali e la diffusione di corrette informazioni e disposizioni attraverso il portale aziendale dedicato, unico nel suo genere con un importante riscontro in termini di utenza. Continuando a sostenere l’attività degli operatori sanitari di tutte le categorie che lavorano nel nostro territorio, distretto od Ospedale che sia, vogliamo che siano valorizzate le tante ottime professionalità presenti in Sanità e crediamo giusta la scelta di ampliamento dei servizi territoriali e domiciliari al fine di favorire una più agevole accessibilità dell’utenza ed una maggior consapevolezza ed appropriatezza dei ricoveri”.
Esempi in questa direzione sono il CAD o la dialisi peritoneale domiciliare, gli ambulatori dei medici di medicina generale per la continuità assistenziale ed il potenziamento degli altri presidi ospedalieri del distretto. Il tutto per rendere Tivoli fulcro della ASL ma con un afflusso distribuito in maniera omogenea.
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