Guidonia / Laura Biagiotti non ce l’ha fatta

In Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Poche parole. Commosse e addolorate. “Grazie di tutto! Per sempre noi!”, un tweet accompagnato da una foto in passerella, mano nella mano. Così Lavinia Biagiotti saluta la madre Laura, colpita da un devastante arresto cardiaco e scomparsa nella notte dopo ore di lotta tra la vita e la morte al Sant’Andrea, dove era stata trasportata in codice rosso nella sera di mercoledì.

Un’emozione profonda e un grande dolore quello che ha accompagnato la morte della Biagiotti. Su Twitter numerosi i messaggi di affetto e vicinanza alla figlia Lavinia, per un lutto che colpisce anche Guidonia.

A simboleggiare lo stile e la classe della moda di Laura Biagiotti è  il colore bianco, tinta ‘feticcio’ della stilista romana, quel Bianco Biagiotti scelto e reso modo di essere, una filosofia di vita, un luogo dell’anima.

Maglie morbide e abiti in cachemire, della quale era la Regina, come venne ribattezzata dal New York Times, in passerella non mancavano mai. E’ una storia tutta al femminile quella della Biagiotti. Tutto ha inizio negli anni Settanta, in via Salaria 126, dove sorge la piccola sartoria su misura della madre, Delia Biagiotti, che da subito raccoglie il plauso delle signore romane. La svolta arriva nel 1964, con l’appalto delle divise delle hostess di Alitalia: così l’azienda diventa globale, e cambia la vita anche di Laura, allora studentessa di archeologia, che decide di aiutare la mamma Delia in quegli che sono gli anni degli albori del pret-à-porter italiano. Nel 1972 la prima collezione ‘Laura Biagiotti’, che sfila a Firenze. La stilita non ha ancora 30 anni quando assieme a Ottavio Missoni, Walter Albini, Krizia e Gianfranco Ferrè, trasferisce il pret-à-porter a Milano, ponendo le basi del Made in Italy: in quel periodo incrocia la strada dell’artista francese René Gruau, (grande amico di Christian Dior e ideatore della celebre copertina di ‘La dolce vita’ di Fellini) che ne fa la sua musa, realizzando numerose illustrazioni, tra cui la sua immagine riprodotta sulle iconiche shopping bag.

Nel 1980 l’arrivo a Guidonia e la vita nella campagna del Marco Simone Golf e Country Club: attorno al Castello che la stilista riporta insieme al marito Gianni Cigna agli antichi splendori viene realizzato uno dei campi da golf più famosi d’Europa, sede della Ryder Cup del 2022 e orgoglio della famiglia Biagiotti. Da sempre al fianco della signora la figlia Lavinia, amore e braccio destro, oggi vicepresidente del gruppo.

La carriera di Laura Biagiotti ha sempre guardato oltre, come nel 1988 quando porta il cachemire nella Cina Comunista, facendo sfilare su 30 modelle cinesi numerose delle sue creazioni iconiche. Neanche dieci anni dopo la signora diventa la prima stilista italiana a sfilare a Mosca. Nel 1988 nasce Roma, profumo e iconica boccetta a forma di Colosseo.

Una simbiosi con la Città Eterna. Stilista e mecenate: nel 1998 la Laura Biagiotti Parfums ha portato agli antichi splendori la Scala Cordonata del Campidoglio, disegnata da Michelangelo, ha donato alla Capitale una serie di opere di Giacomo Balla e nel febbraio del 2007 la maison ha intrapreso il restauro delle Fontane di Piazza Farnese a Roma.

Lavoratrice infaticabile, creativa, avanguardista, ambasciatrice della moda italiana del mondo. Una carriera lunga più di 50 anni senza mai un passaggio a vuoto, dando voce alle donne in tutte le loro sfumature. La moda, lo spettacolo, lo sport e Guidonia perdono una signora, una donna e un sorriso dolcissimo.

 

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