Domenica 11 giugno è alle porte, ed è dunque tempo di bilanci anche per l’amministrazione commissariale di Guidonia, in carica dallo scorso giugno. Mesi complicati, alle prese con la più che critica situazione finanziaria del Comune, che ha portato all’adozione – obbligata – di provvedimenti che hanno la necessità di essere spiegati, a maggior ragione dopo le due ultime manifestazioni dei cittadini sui rincari della Tari e delle tariffe delle mense scolastiche. È il commissario straordinario Alessandra Nigro – prima sub commissario vicario, da fine febbraio ai vertici dell’Ente dopo la nomina a Prefetto di Sassari del dott. Giuseppe Marani,– a raccontare lo stato di salute del Comune.
Commissario, quali novità ci sono in merito al piano di riequilibrio che avete approvato a marzo? Che tempi ci sono?
Dopo l’approvazione del 6 marzo scorso la documentazione è stata immediatamente inviata al Ministero dell’Interno e alla Corte dei Conti. Ora è in istruttoria: non è possibile riferire termini certi. Per ora non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di chiarimento: è ovvio che molto dipende dalla complessità dell’istruttoria. Attendiamo dunque riscontro circa l’applicabilità delle misure che abbiamo previsto.
In questi mesi il dissesto è sembrato più volte ad un passo. Come si è arrivati alla scelta del riequilibrio?
Al nostro arrivo – a seguito della mancata approvazione del bilancio – la situazione è apparsa da subito complessa. Seppur in presenza di taluni presupposti che potevano far pensare al dissesto, avendo ravvisato una serie di potenzialità di questo Ente, abbiamo riflettuto ed operato per altre scelte. C’erano spiragli sui quali poter lavorare, e lo abbiamo fatto anche attraverso il piano di riequilibrio per consentire al Comune di tornare ad una sana gestione economico-finanziaria. Il dissesto infatti avrebbe significato ricadute ancora più pesanti sulla cittadinanza e sui creditori dell’ente.
Ad aprile invece avete approvato il bilancio di previsione. Sarà “lacrime e sangue”?
Alla luce della generale situazione, credo che sia un bilancio sostanzialmente positivo, all’interno del quale siamo riusciti ad introdurre elementi migliorativi anche rispetto alla situazione delineata nel piano di riequilibrio. Penso al “fondo crediti di dubbia esigibilità”, accantonamento prudenziale che potrà salvaguardare l’ente rispetto ad eventuali imprevisti. È chiaramente un bilancio “figlio” del piano di riequilibrio che, in estrema sintesi, si sostanzia in minore uscite e maggiori entrate.
Tra i cittadini molto stanno facendo discutere gli aumenti della Tari e delle tariffe delle mense scolastiche…
Da parte nostra c’è stata una apertura concreta alle istanze riportate dalle persone che abbiamo ricevuto in questi giorni: da un lato è stato chiarita e spiegata la necessità di aumentare la contribuzione per far fronte agli ingenti costi dei servizi a domanda individuale, dall’altro è stato assunto l’impegno di verificare ogni possibile consentita soluzione per ridurre l’incidenza sulla cittadinanza.
Parliamo della Tari. Quali misure sono in esame?
Impossibile annullare la delibera come qualcuno ha paventato, anche perché inserita all’interno del piano di riequilibrio. Stiamo lavorando su altre ipotesi, verificando la possibilità di prevedere una maggiore rateizzazione e l’introduzione di agevolazioni per le fasce più deboli, compatibilmente con le previsioni del piano e del bilancio di previsione. Va anche chiarito che quello che abbiamo previsto non è immodificabile: un quadro economico-finanziario via via più favorevole potrà consentire nuove valutazioni.
E invece sulle tariffe delle mense scolastiche? Ci sono novità oltre a quanto emerso dal vostro incontro con la delegazione di mamme (cfr. http://www.romaest.org/news/05/2017/guidoniaaumenti-delle-tariffe-delle-mense-scolastiche-genitori-sotto-il-comune-le-richieste-presentate-durante-lincontro-con-il-commissario-prefettizio/)?
Già prima dell’incontro abbiamo avviato una interlocuzione con l’Ufficio Scolastico Regionale e con i dirigenti degli Istituti interessati relativamente alla possibilità di introdurre il pasto da casa, possibilità che molti richiedono; infatti, una recente circolare del Ministero dell’istruzione apre a questa possibilità che tuttavia va vagliata dai dirigenti scolastici, che hanno piena autonomia e che su questa ipotesi devono agire d’intesa con l’Asl. Al riguardo va anche rammentato che in passato il Comune si faceva carico di coprire la maggiore percentuale dei costi della mensa, cosa che, allo stato, non è possibile proprio per la situazione in cui l’Ente versa.
In questi giorni il Comune di Guidonia è di nuovo al centro di una tempesta giudiziaria. Senza entrare nel merito delle inchieste, quali provvedimenti da voi adottati hanno gettato le basi per un migliore funzionamento dell’Ente?
Ovviamente parliamo sul piano amministrativo-organizzativo: innanzitutto la riorganizzazione delle aree, che ha risposto a criteri di maggiore funzionalità, anche in termini di competenze delle articolazioni, la rotazione dei dirigenti, l’impulso all’attività amministrativa anche in termini di tempistica per meglio corrispondere alle esigenze della collettività anche con nuovi e diversi moduli operativi, il potenziamento dell’Organismo di controllo interno, una maggior attenzione ai principi di trasparenza ed alla valutazione della performance, anche con il rinnovo del relativo Nucleo per la valutazione. Anche attraverso l’attività regolamentare si è inteso aggiornare atti non più rispondenti ed in linea con le novità legislative ed adottare quelli necessari nel rispetto della legge, come, da ultimo, il regolamento sull’accesso agli atti in tutte le sue forme. Non vanno in ultimo dimenticati gli atti di indirizzo, quelle direttive che abbiamo emanato in questi mesi che sono andate ad interessare più ambiti e più settori.
In queste settimane ha preso di nuovo vita anche la questione degli insediamenti abusivi, in particolare ad Albuccione: negli scorsi mesi è stata proprio lei a prendere di nuovo in mano la questione sicurezza…
Grazie alla piena e costante collaborazione dei referenti delle Forze di Polizia, oltre che del Comando della polizia locale, partendo da una “fotografia” attualizzata della situazione generale, siamo intervenuti con diversi sgomberi e, nella consapevolezza dell’allarme sociale che gli insediamenti abusivi provocano, nonché per i riflessi igienici- sanitari, continueremo a prestare la massima attenzione al fenomeno. È evidente che, data anche la conformazione territoriale e la vastità, ci sarebbe bisogno di ulteriori mezzi e risorse: tuttavia, non verrà meno l’impegno a contrastare ogni forma e fenomeno di illegalità.
A quasi un anno dal vostro arrivo, vi aspettavate una situazione così complessa?
Le difficoltà erano evidenti, ma abbiamo toccato con mano un quadro ben più grave di quello che potevamo immaginare. Il nostro massimo impegno è stato soprattutto sul fronte economico finanziario,ma non solo, e ne sono conferma gli atti adottati.
Ma abbiamo avuto anche il piacere di scoprire una città piena di persone che meritano la massima attenzione e il più alto rispetto.
A proposito: sui social in molti chiedono una permanenza dell’amministrazione commissariale per un altro po’ di tempo. Cosa ne pensate?
Sono considerazioni che da un lato gratificano, e non potrebbe essere altrimenti se possono intendersi quale attestazione di stima che, presumo, nasca dalla consapevolezza del lavoro svolto; dall’altro però impongono serie riflessioni: un commissariamento è frutto di situazioni non fisiologiche e sapere di persone che invocano la presenza di un commissario prefettizio può essere indice di un disagio dei cittadini.
A un mese dalle elezioni questo è il quadro che troverà il prossimo sindaco di Guidonia. Un Comune per il quale è stato necessario “mettere una pezza” su numerose falle, un ente travolto dagli scandali giudiziari della politica e di una parte della macrostruttura. La “permanenza” dell’amministrazione commissariale è chiaramente una provocazione, ma la sfiducia della gente verso la politica si respira nell’aria. Non è più il tempo di promesse facili né di proclami ancor più facili. C’è bisogno di altro. E le persone lo sanno. Compito di chi oggi sta “chiudendo” le liste elettorali comprenderlo, se vorrà davvero sedere su quelle poltrone vuote ormai da mesi.
Condividi