“C’è solamente una cosa che non riesco a mandar giù: tutte quelle persone che sono passate e non hanno risposto alla mia richiesta di aiuto, ma hanno scattato foto e tirato dritto”. Chi parla è ragazzo di 21 anni che ha salvato 2 persone in un incidente stradale. La storia di un “eroe per caso”, quella di Gabriele Onori, giovane di Guidonia, soldato dell’esercito VFP del 17 reggimento addestrativo “Acqui” in Capua. “Stavo accompagnando la mia fidanzata a casa, e viaggiavo sulla via Tiburtina, direzione Vicovaro Mandela”. Tutto è accaduto in pochi istanti. “Ho visto una macchina che aveva il lato posteriore nella mia corsia. L’ho schivata e sono andato avanti, poi però ho visto che si ribaltava. E mi sono fermato”. A bordo del mezzo ribaltato una ragazza – alla guida – con suo padre. Dal mezzo subito sono iniziati ad uscire fumo e benzina. Non c’era un secondo da perdere. Lo scenario era davvero spaventoso. Gabriele prima chiama i soccorsi, poi capisce che non può stare ad aspettare. “La ragazza era incastrata, il padre stava tentando di uscire. Ho provato prima con i piedi a rompere i vetri, poi con le ginocchia, poi con un cacciavite”. L’unica altra via da seguire era quella del parabrezza, preso a gomitate. Con i risultati sperati, perché alla fine Gabriele è riuscito a tirare fuori entrambi e a metterli in salvo. L’arrivo dei soccorsi e dei Carabinieri mette fine a tutta la vicenda, con una visita al pronto soccorso anche per Gabriele – che in un primo momento ha anche rifiutato il trasporto in ambulanza – ferito alle mani e alle braccia. “Mentre ero lì ho più volte chiesto aiuto alla gente che passava in macchina. Non si è fermato nessuno. Non volevo giocare a fare l’eroe, ho fatto quello che andava fatto e che tutti dovrebbero fare. Sono contento di averlo fatto, ora mi piacerebbe sapere come stanno quelle due persone”. Una bella risposta a chi continua ad associare ai ventenni stereotipi e pregiudizi che non rendono giustizia a ragazzi e ragazze che molto hanno da dare alla società alla quale appartengono. Gabriele è di Guidonia, e in un momento così buio per l’intera città la sua storia offre piccoli raggi di speranza per il futuro. Come sempre accade con le storie delle persone comuni, le sole che valga la pena raccontare.
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