Sono già state inoltrate alla Città Metropolitana. Finisce con 1124 firme la petizione lanciata dall’associazione Qui Ora Donna e dal Comitato Cittadini per Fonte Nuova relativa alla messa in sicurezza della Nomentana Bis e alla richiesta di completamento del progetto definitivo della bretella di collegamento tra la SP Palombarese – Nomentana Bis – Bretella Nomentana. “Ringraziamo tutti i firmatari – spiegano i promotori in una nota – e tutti gli esercizi commerciali e i cittadini che hanno divulgato la petizione: insieme per la sicurezza e i temi trasversali”. Con la raccolta firme viene richiesto alla Città Metropolitana l’intervento tempestivo relativo all’accertamento dell’insidia stradale segnalata, la predisposizione di tutte le misure per mettere in sicurezza la Nomentana Bis e l’adozione dei provvedimenti previsti dall’art. 45 del Codice della Strada affinchè l’ente proprietario della strada e/o eventuale concessionario provveda alla tempestiva eliminazione dell’insidia segnalata, per chiudere con la valutazione dello stato dell’arte in relazione alla Bretella Capobianco – Centrale del Latte, con la predisposizione dei finanziamenti inerenti in bilancio e la riapertura – con il Comune di Roma che ne ha competenza – della Conferenza dei Servizi, che dovrà mettere in primo piano la salute pubblica e l’interesse comune ambientale. Un tema che con tutta evidenza coinvolge non solo Fonte Nuova ma anche i comuni limitrofi – come Guidonia – e che ha visto il testo già anticipato al sindaco della Città Metropolitana Virginia Raggi e al suo vice Fucci lo scorso 23 marzo. Un testo che nelle premesse racconta come dall’apertura della strada si sono avvicendati nel tempo parecchi incidenti, in alcuni casi anche mortali. “Non vi è la presenza di dissuasori o autovelox, la zona di notte è scarsamente illuminata e con luci limitrofe confondenti, manca la segnaletica orizzontale nelle inserzioni, non ci sono barriere stradali di sicurezza o spartitraffico, è frequente l’attraversamento incontrollato nelle ore notturne e diurne di randagi e fauna selvatica, nonché nelle ore diurne di greggi di ovini all’altezza della rotatoria della Palombarese. Infine il traffico, che di regola durante la giornata è fin troppo veloce, anche oltre i limiti di velocità indicati, senza alcun tipo di controllo o misura di inibizione, diventa un ingorgo a passo d’uomo nelle ore mattutine e di rientro serale, a causa della mancanza della Bretella di prolungamento Capobianco – Centrale del Latte, prevista dal Progetto definitivo”. Un procedimento che vede tra l’altro la dichiarazione della Città Metropolitana con DD numero 1560 del 25 marzo 2014 circa la chiusura del procedimento della Conferenza dei servizi relativa, in quanto la Soprintendenza paesaggistica del Mibact prima come parere endoprocedimentale e poi la Direzione Regionale dello stesso, come parere definitivo, avevano espresso diniego in relazione al PTPR, ma con prescrizione di “studiare la fattibilità di un tracciato limitrofo alla via Palombarese per non avere sacche di campagna esposte a barriere visive”, del quale però “non è stato tenuto alcun conto. Detto prolungamento – si legge nel testo della petizione – in ogni caso sarebbe non un nuovo asse stradale, ma una piccola porzione di strada che efficenterebbe tutto il progetto viario, che ora appare approssimativo, carente e poco efficiente, assolutamente in contrasto con l’importanza strategica di tutto il comparto per cui era nato: la normativa di settore prevede infatti che si possa andare in deroga agli strumenti urbanistici appunto per piccole porzioni di strade, come in tal caso, ma nessuno degli Enti in conferenza all’epoca presentò in contraddittorio alcuna memoria al Mibact, dove si evincesse che la zona interessata dalla bretella in oggetto non ha nulla di panoramico o paesaggistico, e neanche vi sono particolari specie arboree da salvaguardare, poiché i campi coltivati continuerebbero ad esserlo senza impedimenti, per i previsti sottopassi e per le già esistenti intersezioni stradali”. Da ricordare come in materia di ripartizione di competenze tra Stato e Regione e in materia di tutela di vincolo paesaggistico ambientale, è giurisprudenza conclamata della Suprema Corte, del Consiglio di Stato nonché ai sensi dell’art.9 della Costituzione il riconoscimento della competenza primaria statale su quella regionale, “stante che l’interesse ambientale nazionale, in tal caso quello viario e comunitario di più comuni, sia preminente su quello meramente locale (nella fattispecie legato al PTPR), rilevando esso per l’intera collettività nazionale nonchè per il quadrante del NE Lazio”. Un quadro al quale si vanno ad aggiungere i centomila euro già spesi per la progettazione e per le indagini archeologiche e i problemi di inquinamento ambientale “per via dei fumi di scarico delle autovetture in coda per ore, che va ad incidere negativamente sulla qualità dell’aria dei quartieri di S.Lucia di Fonte Nuova e Marco Simone e Colleverde di Guidonia Montecelio”, senza dimenticare quanto accadrà nel 2022 con la Ryder Cup, che porterà un notevole aumento dell’afflusso delle persone nella zona.
Condividi