Erano ben vestiti, con tanto di fiore bianco all’occhiello. L’obiettivo era quello di mimetizzarsi tra gli invitati dei matrimoni e ripulire le vetture dei partecipanti alle cerimonie celebrate nelle chiese della zona. Tra di loro anche una donna. Sono stati i Carabinieri della Stazione Roma Aventino ad arrestare 4 persone con l’accusa di furto aggravato in concorso e ricettazione. La banda ha iniziato ad agire con l’arrivo della bella stagione, saccheggiando le macchine di testimoni, invitati e addirittura degli sposi. Un giorno da ricordare proprio per tutti, non solo per il grande evento ma anche e soprattutto per gli innumerevoli furti che le vittime, tra il lancio del riso e le foto di rito, dovevano loro malgrado constatare al termine della cerimonia. Numerosi gli appostamenti effettuati dai Carabinieri per analizzare tempi e modi utilizzati dai ladri nelle loro scorribande: in questo modo i militari hanno arrestato, in flagranza di reato, tre cittadini romeni ed uno italiano di età compresa tra i 30 e 35 anni, responsabili in una sola giornata di più furti su auto. I quattro si accostavano alle auto in sosta, attendendo il momento opportuno per “colpire”. Mentre la donna faceva da palo, ad agire era il più giovane della banda che, “armato” di forbici da elettricista, con precisione chirurgica, forzava le serrature delle auto saccheggiando tutto quanto gli capitasse tra le mani. Compiuto il furto risaliva sulla macchina, mentre il palo si allontanava a piedi per poi posizionarsi nei pressi di un’altra autovettura e poi ad un’altra e un’altra ancora. Da settimane arrivavano segnalazioni e denunce di furti avvenuti nei dintorni delle basiliche del colle romano: i Carabinieri hanno bloccato i quattro malfattori mentre stavano svaligiando l’auto di un invitato ad un matrimonio nella chiesa sconsacrata di via di Valle Camene, a ridosso delle Terme di Caracalla. Al termine delle perquisizioni personali e veicolari i militari hanno rinvenuto oltre a numerosi arnesi atti allo scasso, anche oggetti di valore come macchine fotografiche digitali e videocamere. Refurtiva che è stata sequestrato in attesa di restituirla ai legittimi proprietari. La banda è stata accusata di furto aggravato in concorso e ricettazione e giudicati per direttissima, sono stati sottoposti alla misura dell’obbligo di firma presso varie caserme della Capitale.
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