L’assemblea di circolo sulle mozioni presentate per il congresso nazionale è convocata per sabato 1 aprile. “I firmatari della presente comunicano che non prenderanno parte alla suddetta assemblea per coerenza e rispetto dei cittadini elettori o semplici simpatizzanti del Partito Democratico”. Una lettera, indirizzata al segretario cittadino Mario Lomuscio, al segretario provinciale Rocco Maugliani, al segretario regionale Fabio Melilli e al presidente del Pd Matteo Orfini che conferma la frattura all’interno dei democratici di Guidonia, alle prese con le primarie certamente, ma anche con una diaspora esterna e con una lotta interna ben lontana evidentemente da una tregua. Le firme sono del candidato sindaco alle primarie Simone Guglielmo, dei consiglieri comunali uscenti Domenico De Vincenzi, Paola De Dominicis e Rocco Cisano e di Natalino Autili, Angelo Ciccotti, Rosanna Costantini, Maurizio De Vincenzi, Gianluca Giura, Alfonso Lauricella, Rosaria Morroi, Maria Concetta Ottaviani, Lorenzo Pavia. Le motivazioni dello “strappo” sono da ricercare nel ricorso presentato dai firmatari al Provinciale contro il tesseramento 2016 “compiuto oltre i termini indicati, senza pubblicità adeguata ed in luogo privato dal segretario cittadino Lomuscio. Considerando – si legge nella lettera – che il Partito Provinciale, avendo rigettato il ricorso, non ha ancora rese note ed ufficiali le motivazioni del rigetto ad oggi semplicemente comunicato dal vicesegretario provinciale Luca Masi il giorno 17 marzo, non prenderemo parte ad una assemblea che, a nostro giudizio, non si presenta agli occhi dei cittadini libera, trasparente e regolare come richiede invece l’ufficialità e l’importanza dell’evento. Non ci saremo per coerenza”. E l’attacco arriva poi anche contro l’organizzazione delle primarie di Guidonia, con lo slittamento dal 2 al 9 aprile già oggetto di critica da parte di Cisano e de Dominicis. La stoccata è per il partito locale e per quello provinciale, che “con decisione unilaterale ha spostato la consultazione interna, creando forte disagio ai quasi quattromila iscritti all’albo degli elettori informati dall’ inizio della data del 2 aprile ed a tutti i volontari che si sono prodigati nella organizzazione e nell’allestimento dei banchetti per l’iscrizione all’albo e che oggi incolpevolmente appaiono mendaci agli occhi degli iscritti. Non parteciperemo all’assemblea per rispetto di tutti i cittadini, elettori e simpatizzanti del PD”. La lettera si chiude con quella che ha tutta l’aria di una dichiarazione di guerra. “Noi tutti crediamo in un Partito che possa divenire guida democratica all’indomani delle elezioni amministrative a Guidonia Montecelio come pure in tutte le altre città della provincia che si confronteranno a giugno con il voto dell’elettorato: non possiamo quindi avallare con la nostra partecipazione all’assemblea del primo aprile azioni che poco hanno a che vedere con percorsi di scelte democratiche condivise e condivisibili”. Frattura sempre più ampia, e Pd lacerato dall’interno. Decisamente non una novità a Guidonia.
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