«E ora chi ha la precedenza?». È una domanda senza risposta quella che pone una mamma a passeggio con la sua carrozzina su un marciapiede di via Roma, centro di Guidonia. Una domanda lecita, visto che aveva appena incrociato il suo cammino con Bruno Mincione, costretto a camminare su un motorino per disabili dopo che nel 2011 una meningite ha lesionato il midollo spinale e provocato una sintomatologia sclerotica. Con Bruno abbiamo camminato per la città, e ci siamo messi nei panni di chi deve passare la vita sulla sedia a rotelle – o semplicemente deve portare a passeggio un figlio con una carrozzina o con un passeggino – e deve farlo in sicurezza. Non è così semplice, e di certe cose ti accorgi solo quando le vedi con gli occhi di chi le affronta tutti i giorni.
Dalla pineta al Comune. Il nostro percorso inizia nella pineta comunale, dove gli scivoli di accesso per disabili sono preceduti da crepe e buche del manto stradale, che rendono complicata la salita sul marciapiede per chi necessita dell’ausilio di ruote. Più tranquillo l’arrivo alla piazza del Comune, piena di accessi per disabili. Uno sguardo al palazzo comunale e una domanda: «Se volessi assistere a un consiglio comunale, come faccio a salire?». La risposta ce la danno gli impiegati comunali, che ci mostrano le attrezzature per “prendersi cura” di una sedia a rotelle e portarla all’interno della sala consiliare. Chiaramente è fondamentale la presenza di qualcuno all’interno del Comune, che sappia caricare i veicoli e portarli a destinazione.
Dal Comune alla rotatoria di via Roma. Ci avviamo sui larghi marciapiedi di via Lunardi per entrare in via Umberto Maddalena. Fino all’incrocio con via dell’Unione non ci sono strisce pedonali. Il resto è fatto dalla mancanza di accessi per disabili su alcuni marciapiedi – in certi casi gli scalini rendono il viaggio decisamente scomodo – e dal passare nei pressi di alcuni parcheggi per disabili e notarli occupati da mezzi senza titolo per farlo. Il passaggio su via dell’Unione è “traumatico”: sul lato destro della via – siamo in direzione rotatoria – siamo costretti a passare in strada, per via del marciapiede stretto e per giunta occupato da alberi e contatori.
Il viaggio si ferma davanti a un cestino e a un gradino. Il nostro cammino prosegue in direzione del Comando della Polizia Municipale. Via Roma, strada principale della città. Sul lato sinistro il marciapiede è stretto, e più volte incrociamo il percorso con mamme che portano a spasso i loro bambini con carrozzine e passeggini. Lo spazio per passare non c’è, e in questi casi si è semplicemente obbligati a passare in strada. Detto dei numerosi passaggi pedonali senza scivolo e del manto dei marciapiedi dissestato in alcuni punti, arriviamo alla fine del nostro percorso. Una fine che arriva non per nostra volontà. Inorno al civico 141 infatti il marciapiede diventa minuscolo, e stretto tra un cestino per la spazzatura e un gradino. Non c’è, neanche a cercarlo, spazio per passare senza sforzo. O senza rischio, perché l’alternativa è la strada.
Condividi