Ultimamente sono un po’ silenti. Nell’atmosfera che si scalda giorno dopo giorno in vista della campagna elettorale – ma una data dell’election day ancora non arriva – il Movimento 5 Stelle di Guidonia opta per la via del silenzio. Un silenzio solo nella forma, perché nella sostanza i lavori fervono anche nel gruppo degli attivisti pentastellati. Ne abbiamo parlato con Giuliano Santoboni, ex consigliere comunale insieme a Sebastiano Cubeddu.
Sarà lei il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Guidonia?
Lo decideremo insieme a tutti gli attivisti iscritti in città. Per le nostre regole chiunque di noi può diventare candidato sindaco.
Come lo deciderete? Ci saranno primarie?
Il sistema sarà certamente quello. Tutti gli iscritti al Movimenti di Guidonia – una base di circa 500 persone – potranno votare il loro candidato sindaco e il loro candidato consigliere. Abbiamo in mente un Primarie Day e iniziative per far conoscere i papabili candidati con gli iscritti: per comodità faremo un election day “fisico”, visto che il sistema Rousseau non è utilizzabile per comuni non capoluogo. Avremmo potuto farlo già da parecchio: l’incertezza sul voto ci ha portato a questi ritardi, ma non siamo i soli ad esserlo, visto che non vedo né sento programmi né candidati. Stiamo lavorando, sulle regole e sul programma, attraverso appositi tavoli-
Ultimamente anche il M5S non si è salvato da voci circa presunte fratture interne, anche tra lei e Cubeddu. Quanto c’è di vero?
La nostra dialettica è quella di un gruppo di esseri umani e della comunione di intenti, e le divergenze che abbiamo avuto sono sempre state più di forma e mai sostanziali. Non esistono divisioni e liti tra me e Sebastiano, il nostro è un rapporto fraterno, che nasce al di fuori della politica, che va avanti da anni e che andrà ancora avanti, all’insegna come sempre di fiducia e stima reciproca. Mi fanno ridere queste voci: chi le manda in giro evidentemente ha poca voglia di pensare ai suoi problemi.
Che elezioni saranno?
Saranno “cattive”, nelle quali gli elettori verranno trattati come merce di scambio, affinchè riescano a dimenticare le colpe del passato di chi ha amministrato Guidonia negli scorsi anni. Anche di chi si sta mascherando dietro le liste civiche.
Liste civiche che sembrano essere la vera novità della prossima campagna elettorale. È possibile replicare quando avvenuto a Tivoli secondo lei?
Non credo. A Tivoli è accaduto perché anche tra esponenti di diverse idee politiche si è palesata la volontà di arrivare a un governo stabile della città. A Guidonia non credo, vedo egoismo e esclusivismo, e poco interesse per la città.
Votare lo scorso anno insieme a Roma vi avrebbe portato qualche beneficio? Al contrario, oggi rischiate di pagare quanto sta accadendo nella Capitale?
Votare con Roma nel 2016 ci avrebbe portato la vittoria a Guidonia al primo turno. È chiaro che con tutto quello che Virginia Raggi sta subendo a livello mediatico oggi la vittoria sarebbe meno netta. Una volta terminata l’attuale fase scandalistica, a Roma emergeranno i contenuti. E ne beneficeremo anche noi.
Parliamo un attimo di Guidonia. Dallo scioglimento dello scorso giugno sono emerse in città numerose problematiche, per le quali spesso politici e addetti ai lavori hanno tentato di dare colpe al commissario straordinario. È effettivamente così?
Ho ascoltato più volte queste dichiarazioni. Le associo ovviamente ad azioni di campagna elettorale, perché soffiare sul malcontento è campagna elettorale, e lo fa chi non ha argomenti. Il commissario è salito su una nave lasciata a un metro dal fondo, e sta mettendo toppe per non lasciarla affondare, portando avanti scelte che non possono essere politiche, ma ragioneristiche. Alternative non ce ne sono.
Torniamo un attimo agli scorsi mesi. Come avete valutato la vostra attività di opposizione in consiglio comunale? Potevate fare di più?
Andando a ritroso, negli anni nessuno ha fatto un’opera di opposizione costruttiva e intransigente come la nostra. Penso alle segnalazioni all’Anac, e penso a tutte quelle segnalazioni incancrenite e note a tutti,che abbiamo smosso e per le quali abbiamo pagato spesso un prezzo personale. Per noi parla il lavoro portato avanti non solo attraverso chi è stato eletto, ma anche attraverso chi ha partecipato alle commissioni, chi ha studiato, analizzato e valutato ogni atto e ogni provvedimento. Un merito che ci hanno riconosciuto tutti: noi continuiamo a volere che tutti “mettano il naso” nel Comune.
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