Facevano risultare di aver riparato autobus delle linee regionali Cotral. Manutenzioni truccate di mezzi che invece continuavano a circolare senza i prescritti standard di sicurezza o, peggio, subivano continui guasti. Si chiama “Manutenzione Fantasma” l’operazione dei Finanzieri del Comando Provinciale di Roma che ha portato all’arresto del titolare di una società affidataria dell’appalto per la manutenzione e riparazione degli autobus di linea regionali per truffa aggravata ai danni dello stato e frode in pubbliche forniture. Le indagini sono durate oltre due anni, avviate nel 2014 a seguito di una denuncia presentata dai vertici della stessa azienda regionale, allarmati dall’enorme ed inusuale mole di guasti degli autobus che ha causato numerosi disservizi ai cittadini, talvolta addirittura episodi di incendi di vetture lungo le tratte regionali che, come è stato poi accertato, erano dovuti anche all’omessa manutenzione dei mezzi da parte della quasi totalità delle imprese affidatarie del servizio. L’azienda regionale, all’esito di un’attività ispettiva interna, aveva rilevato e segnalato alcune criticità nei rapporti con le ditte appaltatrici delle attività di manutenzione dei mezzi. L’operazione delle Fiamme Gialle ha fatto emergere una reiterata e spudorata condotta fraudolenta realizzata da più società appaltatrici che, con la complicità di alcuni dipendenti infedeli di Cotral che hanno certificato la corretta esecuzione delle manutenzioni degli autobus di linea, hanno incassato somme per prestazioni mai eseguite. Un collaudato sistema di frode ai danni di Cotral, emerso dalle investigazioni dei Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale attraverso intercettazioni telefoniche, esame di corposa documentazione, perquisizioni e sequestri. “La manutenzione richiesta – scrive la Finanza in una nota – non veniva concretamente effettuata, pur essendo attestata dagli organi di controllo dell’azienda. In caso di necessità di sostituzione di pezzi, in luogo di quelli originali venivano utilizzati pezzi di ricambio usati e ripuliti, spacciati per nuovi, e ancora nel caso in cui l’azienda forniva il pezzo da installare, questo veniva trattenuto dalla ditta per la successiva rivendita a terzi o addebitato a Cotral per altri lavori mentre sul veicolo veniva installato un pezzo usato ovvero si ripuliva quello presente, facendo comunque figurare, sempre con la complicità degli addetti ai controlli, che l’intervento si era concretizzato nei termini stabiliti contrattualmente”. Da un riscontro eseguito su circa 1400 vetture è inoltre risultato come i cronotachigrafi digitali in dotazione ai bus di linea non venissero revisionati da parte dell’impresa affidataria dell’appalto che,invece, ne certificava falsamente la taratura. “Dall’analisi dei tracciati dei sistemi di geolocalizzazione installati a bordo dei pullman è emerso, infatti, che nelle date in cui veniva attestata la revisione, le vetture di linea si trovavano in servizio – proseguono le Fiamme Gialle – sul territorio regionale o ferme nei depositi. Il sistema di frode era finalizzato a rendere remunerativo, per la ditta affidataria, l’appalto per l’installazione degli stessi cronotachigrafi a quest’ultima aggiudicato sulla base di un’offerta evidentemente anomala per l’esiguità dell’importo di aggiudicazione”. Nei confronti di questa società i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria stanno ora procedendo al sequestro di disponibilità finanziarie per un totale di 91 mila euro, di fatto l’importo che Cotral ha pagato per la taratura periodica dei cronotachigrafi digitali. Attività, lo abbiamo già detto, mai effettivamente avvenuta. “La struttura criminale si è consolidata nel tempo proprio grazie alla compiacenza di alcuni capi tecnici della Cotral, responsabili del controllo e del riscontro delle manutenzioni effettuate. Le prestazioni manutentive riguardavano anche parti essenziali delle vetture, quali il sistema frenante o le parti meccaniche principali di bus che in alcuni casi, avevano già oltre quindici anni di vita e necessitavano di una corretta e reale manutenzione al fine di garantire i livelli di sicurezza essenziali. I dipendenti di Cotral attualmente indagati invece di curare gli interessi dell’Azienda hanno favorito i proprietari delle officine di manutenzione omettendo volutamente di effettuare i prescritti riscontri e convalidando la regolarità delle lavorazioni effettuate a tutto vantaggio dei fornitori”. Alcuni di loro, venuti a sapere delle indagini in corso in quanto nominati ausiliari di polizia giudiziaria per esaminare i veicoli oggetto di riparazione, si sono subito preoccupati di avvertire i dipendenti coinvolti nell’attività di controllo, e per questo sono stati denunciati per il reato di rivelazione di segreto di ufficio e favoreggiamento personale. Il totale delle persone segnalate all’Autorità Giudiziaria arriva a 50, con l’accusa di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato, frode nelle pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreto d’ufficio, favoreggiamento e falso. Indagini che soprattutto hanno permesso di bloccare un sistema che ha depauperato le casse dell’azienda regionale creando,oltre al danno economico, anche il cattivo funzionamento dei mezzi, notevoli disagi e disservizi per l’utenza e persino la messa in pericolo dei fruitori degli autobus. «Noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti! Noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti!»: queste le parole dell’arrestato, il il 55enne romano V.M., responsabile di una delle officine coinvolte nell’inchiesta. L’obiettivo, emerso da indagini e intercettazioni, era quello di realizzare condotte ancor più raffinate per non farsi scoprire e per assicurarsi il profitto derivante dalle omesse o imperfette attività di manutenzione. Le Fiamme Gialle hanno bloccato tutto.
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