Di euro ne servono 4500. Per ora ne sono arrivati 3690 e qualche spicciolo, circa . Prosegue con buon riscontro la raccolta fondi pubblica lanciata dal Comitato Risanamento Ambientale per raggiungere la somma utile al pagamento delle spese amministrative e legali relative al ricorso presentato al Tar contro il rinnovo dell’AIA per l’impianto TMB all’Inviolata, atti presentati alla fine del mese di ottobre e in attesa di discussione da parte dal Tribunale. Un iter che scaturisce dal 17 luglio, data nella quale Regione Lazio ha regolarizzato l’impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti – collaudato a metà dicembre e pronto ad entrare in funzione – sito all’Inviolata e di proprietà della ditta Ambiente Guidonia srl, appartenente al gruppo di Manlio Cerroni, il tutto nonostante il parere contrario del MIBAC e la sentenza del Tribunale del Riesame di Roma che hanno definito come illegittimo il percorso autorizzativo regionale intrapreso, a causa della mancanza del parere paesaggistico. Il ricorso del CRA va contro l’autorizzazione regionale e contro tutti gli atti conseguenti. “I documenti – spiega il Comitato – intendono far leva essenzialmente sulla carenza dell’atto presupposto nell’AIA regionale del 2010 che vanifica ogni altro atto, come quello del luglio 2015, della Regione Lazio riguardante la variante non sostanziale dell’impianto TMB all’Inviolata, fatto ormai costruire nonostante le numerose lettere contrarie da parte del MIBAC e nonostante la forte opposizione di cittadini ed associazioni. Solo l’amministrazione comunale di Guidonia Montecelio, con tutta evidenza disinteressata alla tutela territoriale, continua a sponsorizzare l’impianto”. Ovviamente gli ambientalisti hanno puntato molto sulle motivazioni di carattere ambientale alla base del provvedimento, in primis“la forte contaminazione della falda sottostante la discarica ed anche dell’area del TMB all’Inviolata, cosa che dovrebbe quantomeno sconsigliare dall’edificare sul sito inquinato”. Un iter che il comitato e le associazioni che lo compongono hanno portato avanti con un importante sforzo organizzativo ed economico, assistiti a livello giuridico dall’avvocato Valentina Stefutti, già al fianco del Cra in precedenti ricorsi amministrativi contro la stessa Regione Lazio.
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