Molto ha fatto discutere la decisione del consiglio comunale di Tivoli di intitolare il campo sportivo dell’Albula a Giancarlo Ferrari, già presidente della società e volto simbolo del Movimento Sociale tiburtino. Polemiche roventi arrivate da una parte della sinistra tiburtina. “Ho condiviso pienamente la decisione del Consiglio comunale di dedicare a Giancarlo Ferrari il campo sportivo dell’Albula a Tivoli Terme. Non riesco, pur sforzandomi, a comprendere il senso della polemica di alcuni esponenti di una parte della sinistra tiburtina. Io ritengo che questa polemica non solo sia sterile e pretestuosa ma dimostra anche poca coerenza con le scelte fatte in passato – ha spiegato il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti – dalle amministrazioni comunali di cui questi stessi personaggi, Jacopo Eugenio Tognazzi, Marco Gabati e altri, hanno fatto parte. Prima di tutto vorrei ribadire, come ho fatto nel corso del Consiglio comunale, che l’intitolazione a Ferrari è stata motivata dalla sua lunga e intensa attività per la promozione dello sport anche e soprattutto come strumento di aggregazione sociale e non per la sua attività politica e per la sua appartenenza ideologica. Ferrari ha fatto molto per centinaia di giovani tiburtini, in un quartiere come Tivoli Terme in cui, soprattutto nel dopoguerra, non c’era alcun luogo di aggregazione sociale. E lo ha fatto senza avere alcun ritorno economico, senza guadagnarci alcunché se non la riconoscenza di tanti giovani e delle loro famiglie”. Niente ideologie dunque alla base della decisione, ma il paradigma principale “dell’onestà delle persone e soprattutto quello che di buono hanno fatto e fanno per costruire e rendere migliore la nostra comunità. Questi fondamenti, insieme con il pieno riconoscimento dei valori della Costituzione, sono alla base anche del nostro progetto politico, che la città ha voluto premiare a giugno nel 2014 e che tengono insieme saldamente la coalizione dei movimenti civici. Così come noi non utilizziamo l’ideologia partitica e le categorie della destra e della sinistra per amministrare la città nell’interesse della collettività, Ferrari non guardava di certo l’appartenenza politica dei giovani che accoglieva a giocare a calcio al campo dell’Albula”. Proietti fa riferimento specifico a Jacopo Tognazzi, Assessore ai servizi sociali del Comune di Tivoli dal 2004 al 2008 ed esponente dell’Altra Città a Sinistra, movimento civico che si è presentato alle elezioni comunali dello scorso anno. e a quanto accaduto con Vincenzi sindaco, e Tognazzi Assessore per la lista civica La Città dei Diritti,nella quale Tognazzi stesso era stato candidato a Consigliere comunale nel 2004: nel 2006 la giunta conferì a Giorgio Albertazzi la cittadinanza onoraria per i suoi meriti artistici e per la sua interpretazione delle Memorie di Adriano. “Sono assolutamente d’accordo con quella scelta. Sarebbe stato un errore, giudicare Albertazzi per il suo passato e per la sua appartenenza politica: nella sua biografia si legge che nel 1943 aderì alla Repubblica di Salò – prosegue il sindaco – con il grado di tenente, e dopo la caduta della R.S.I trascorse due anni in carcere per essere poi liberato nel 1947 a seguito della cosiddetta “amnistia Togliatti”, proposta nel 1946 dal Ministro di grazia e giustizia Palmiro Togliatti, Segretario del Partito comunista italiano. Non mi pare di ricordare che Tognazzi nel 2006 abbia fatto la stessa polemica che fa oggi, invocando la Resistenza antifascista, e che abbia protestato in qualche modo contro l’Amministrazione di cui faceva parte con la carica di Assessore. E comunque, se ritiene così grave ciò che abbiamo fatto noi oggi, dedicando a Ferrari il campo che egli stesso aveva costruito, perché Tognazzi nel 2006 non lasciò la carica di Assessore di fronte al riconoscimento, rivendicato ancora un anno fa da Marco Vincenzi davanti alla platea del Teatro Giuseppetti. ben più importante conferito ad Albertazzi? Io credo che i cittadini, non solo i tiburtini, siano stanchi di ascoltare queste sterili polemiche. Credo che siano stanchi anche delle pregiudiziali partitiche. Credo che i cittadini vogliano altro da chi li amministra e dai partiti e movimenti politici tiburtini: migliorare la città e farla tornare ad essere una comunità che cresce e si sviluppa sui valori veri”.
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