TMB, piovono ricorsi: al TAR anche il comune di Fonte Nuova

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

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A Fonte Nuova il Tmb all’Inviolata non lo vogliono proprio. E non sono bastate ben 3 istanze in autotutela presentate dal sindaco Fabio Cannella a fare in modo che la Regione Lazio prendesse in considerazione l’idea di annullare l’Aia originaria dell’impianto. Ed ecco quindi il terzo ricorso al Tar contro il provvedimento regionale, dopo quelli del Comitato Risanamento Ambientale e del Pd di Guidonia e della Federazione Provinciale: arriva da Fonte Nuova, dove il comune ha deciso di rivendicare i propri diritti di comune limitrofo. “Sul nostro territorio – spiega Cannella – ricadono tutte le criticità di una procedura che la Regione Lazio ha fin’ora portato avanti per far si ancora una volta che un’Autorizzazione Integrata Ambientale, illegittima già dal 2010 per mancanza di parere paesaggistico, obbligatorio e vincolante, venisse modificata nel suo rinnovo in un percorso autorizzativo veramente light, dando modo così potenzialmente nel prossimo futuro al TMB di Manlio Cerroni di partire ed aggravare lo stato del nord est romano già compromesso da tutte le criticità ambientali, anche con la movimentazione di tir su un’area di falda inquinata, decretata tale da Arpa Lazio per i superamenti del piezometro NP04 del piano di caratterizzazione della discarica all’Inviolata, la cui direzione di flusso grava totalmente sulle acque sotterranee della frazione fontenovese di S.Lucia”. Tra le motivazioni alla base del provvedimento c’è la mancanza del parere paesaggistico del Mibact rispetto all’Aia originaria, il diniego di parere paesaggistico dell’ente anche ora in sede di Conferenza di Servizi per il rinnovo e l’ulteriore diniego indiretto della Soprintendenza Archeologica del Lazio, che ha avviato il procedimento di perimetrazione di una preziosa e vasta area archeologica classificata “di notevole interesse pubblico” all’interno di cui si trova il TMB, e ancora “la cessione di ramo d’azienda tra società del gruppo Cerroni tutto da verificare, la falda inquinata su cui grava ancora la caratterizzazione, le istanze inascoltate dal Mibact alla Regione Lazio – chiude Cannella – e le istanze inascoltate dal Mibact alla Regione”. Il tutto senza dimenticare la recentissima relazione tecnica negativa di un dirigente del comune di Guidonia Montecelio. Forse in Regione stanno controllando tutte queste carte, vista la recente sospensione della Conferenza dei Servizi sul tema. E ci vorrà tempo, perché dal 2010 ad oggi di carte e di provvedimenti ce ne sono parecchi. E parecchi ricorsi al Tar da affrontare.

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