Fiumicino. Iacovone (USB): “Dolce e Gabbana tuteli le sue dipendenti”

In Cronaca & Attualità da Yari Riccardi

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Una nuova relazione dell’ISS, dalla quale emerge che nelle zone dell’aeroporto di Fiumicino interessate dall’incendio dello scorso 7 maggio il fenomeno dell’inquinamento è ancora diffuso. “Per questo aumenta – spiega Francesco Iacovone, dell’USB Lavoro Privato – la nostra preoccupazione per la salute dei lavoratori e delle lavoratrici del Da Vinci, inclusi quelli dell’area commerciale ”. Dalla relazione emerge così un’area contaminata più ampia rispetto a quella dell’incendio, “per questo abbiamo chiesto a Dolce & Gabbana, che ha un punto vendita a circa 300 metri dall’area sequestrata dalla magistratura, di trovare soluzioni condivise per limitare i rischi alla salute delle lavoratrici in attesa di una non più rinviabile bonifica totale delle aree coinvolte. Solo che l’azienda si trincera dietro l’attesa dei dati che saranno forniti da una società privata interpellata dalla multinazionale, trascurando invece la relazione dell’ISS, redatta sulle base delle rilevazioni Arpa effettuate tra il 16 e il 29 di maggio ed integrata dai dati rilevati dallo stesso Istituto tra il 9 e 10 giugno scorsi”. Alcune dipendenti sono appena rientrate dalla maternità e sono tuttora in allattamento. “Queste lavoratrici, e più in generale tutti i lavoratori e le lavoratrici che operano nelle zone compromesse dell’Aeroporto di Fiumicino, sono esposti a gravissimi rischi per la salute. Ma sembra che le ADR e le aziende operanti all’interno dell’Aeroporto facciano orecchie da mercante. La salute deve venire prima di tutto – conclude Iacovone – esigiamo dunque che i lavoratori e le lavoratrici dell’aeroporto vengano tutelati e che venga fatta urgentemente l’indispensabile bonifica”.

 

 

 

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