Vicovaro, a 100 anni dalla Grande Guerra

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano da Nadia Napoleoni

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Il 24 maggio del 1915 si apriva il Fronte italiano e l’ufficiale partecipazione del nostro Paese alla Prima guerra mondiale, un conflitto che, inizialmente caratterizzato da scontri da trincea, degenerò ben presto in vero e proprio logoramento, con offensive che causarono pesantissime perdite in termini di vite umane. A ricordo dei cent’anni trascorsi da quell’evento, si è svolta a Vicovaro venerdì 15 maggio una cerimonia alla memoria, in onore di quei caduti che un secolo fa hanno pagato con la vita il loro contributo per la libertà. Questa commemorazione, alla presenza del Gruppo Alpini di Castelgomberto, sezione di Valdagno, è stata occasione per la creazione di un patto di amicizia formale fra il primo cittadino vicovarese, Fiorenzo De Simone, e quello del comune del vicentino, Lorenzo Dal Toso, siglato ufficialmente presso la sala consigliare con la firma dell’Atto di fratellanza e amicizia fra i due comuni. Dopo la firma, il cerimoniale è proseguito con la predisposizione di un corteo, animato dall’accompagnamento musicale del Complesso bandistico “Gioacchino Rossini” di Vicovaro, fino al Monumento ai Caduti e ai Martiri delle Pratarelle, dove sono state deposte delle corone, per poi trasferirsi all’interno della Chiesa di San Pietro, dove la Corale Santa Caecilia di Vicovaro, guidata dal Maestro Roberto Proietti e accompagnata all’organo dal Maestro Pierluigi D’Amato, ha offerto ai cittadini e agli ospiti veneti un applauditissimo concerto di repertorio popolare, aprendo significativamente con il brano “Amici miei” e percorrendo idealmente l’Italia da Nord a Sud attraverso le melodie popolari più conosciute, da “Me compare Giacometo” a “Vola vola”, da “Roma, nun fa’ la stupida stasera” a “Luna nova”. Il momento più commovente ha visto i gagliardetti degli Alpini innalzarsi e pubblico in piedi durante l’esecuzione del brano “Signore delle cime”, mentre quello più coinvolgente ha fatto cantare il pubblico insieme ai coristi per l’Inno degli Alpini e l’Inno d’Italia. Unanimi le voci dei due sindaci nel sottolineare il valore della costruzione della pace, l’importanza della memoria storica dell’evento bellico in oggetto e il dovere di trasmettere ai giovani il senso di questa testimonianza. L’evento si è chiuso con uno scambio di doni e un momento conviviale fra cittadini e autorità come congedo amichevole prima di lasciare il comune della valle dell’Aniene per le tappe successive di visita a Villa d’Este a Tivoli e a L’Aquila, e come promessa di rincontrarsi al più presto.

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