“Sei bellissimo”. “Oddio, eccolo!”. Addirittura “Nudo! Nudo! Nudo!”. Scene alle quali era facile assistere nella mattina di venerdì 8 maggio in Piazza Matteotti, sotto il palazzo comunale di Guidonia, quando un folto gruppo di persone, perlopiù donne, ovviamente, visto di chi stiamo parlando, ha letteralmente ‘assediato’ il bel Gabriel Garko, impegnato nell’ultimo giorno di riprese a Guidonia della fiction “Non è stato mio figlio”. Donne e ragazze, mamme e figlie: non c’è stato un limite d’età, abbiamo visto signore gridare “Ahò e levate!” al povero operatore reo di oscurare la veduta del divo, abbiamo ascoltato altre confessare di avere la foto del bellone sul cellulare, abbiamo ascoltato uomini rimpiangere l’esigua presenza di ragazze all’interno della fiction (“A noi nun ce pensa mai nessuno”, cit). Padri che facevano le foto per le figlie a scuola, corse da un lato all’altro della Torre Civica per cogliere l’attimo perfetto, per trovarsi al momento giusto quando il tenebroso Garko avrebbe finalmente concesso se stesso a taccuini e flash dei fan. Grida di esaltazione, qualche sorriso di delusione per chi quel momento se l’è perso. “Certo che se la tira però eh”, fa un ometto particolarmente rattristato dalla situazione, evidentemente perchè anche la sua bella era rapita dal fascino dell’attore. Oppure perchè invidioso, come spesso accade tra maschi in presenza di un maschio alfa. “E vorrei vedè a te. Se ero così io me la tiravo pure de più”, la risposta di rimando dell’amico, poggiato su una colonna in attesa che tutto finisse. Una fiction nella fiction. Questa però fa ridere, perchè è vita vera e reale. I Garko passano. Gli ometti alle prese con i belloni restano. Dovrebbero farci una fiction. Mediaset ci pensi.
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