E’ stata approvata dal Consiglio Comunale di Tivoli la delibera che regola e istituisce il Consiglio Comunale dei Giovani. Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo parlato con Irene Marinucci, Assessore del Sindaco per le politiche giovanili e uno dei promotori del progetto.
Da chi e come nasce l’idea di proporre questo progetto al comune di Tivoli? Con quale scopo?
Il progetto è stato proposto da tutti i giovani del Consiglio Comunale di Tivoli: da me e dai consiglieri Laura Di Giuseppe, Damiano Leonardi, Marta Passariello e Alessandro Petrini. Su nostra proposta a settembre venne approvata all’unanimità la mozione che impegnava il Sindaco a instituire il Consiglio dei Giovani, con lo scopo di favorire la partecipazione dei ragazzi alla politica locale e amministrativa.
Quale sarà la funzione di questa assemblea?
Potranno candidarsi al consiglio i ragazzi tra i 15 e 25 anni. La funzione del Consiglio è principalmente consultiva: i ragazzi verranno consultati su tutto ciò che riguarderà le politiche giovanili e potranno a sua volta proporre iniziative. Insieme al Sindaco e ai Consiglieri decideranno il programma annuale per le politiche giovanili.
Quali saranno i costi e come verrà finanziato il progetto?
I costi di realizzazione saranno interamente coperti dal finanziamento della Regione Lazio, cui accederemo tramite un bando appositamente creato nel 2008 per finanziare questo tipo di attività. (La creazione del bando fu un adempimento di direttive europee del 2006 che incoraggiavano un maggior coinvolgimento dei giovani nelle politiche locali) . Il bando garantisce un finanziamento di 5000 euro, ma il costo sarebbe comunque molto contenuto: gli unici costi da coprire sono quelli delle elezioni e le commissioni elettorali saranno composte da consiglieri volontari.
Perché è importante questa iniziativa?
Credo sia un iniziativa importante perché qui a Tivoli è sempre mancata una vera attenzione per la fascia d’età tra i 15 e i 18 anni: anche nell’organizzazione di eventi culturali le esigenze dei giovani erano poco considerate. In una realtà in cui c’è molto disamore per la politica far sperimentare proprio ai giovani cosa significa farsi carico di una responsabilità è un punto di arrivo e anche di partenza, un modo per svolgere quel ruolo educativo e sociale che la politica dovrebbe assumersi nei confronti della formazione non solo dei ragazzi ma anche dei cittadini. I dati della nostra città rivelano un alto numero di NEET (Giovani che non studiano e non lavorano) e questa iniziativa può essere un modo anche per incoraggiarli a partecipare e aiutarli ad autodeterminarsi nella società. Infine credo che sia anche una responsabilità che ci assumiamo noi consiglieri: avremo il compito di guidarli, ascoltarli e stargli vicino nel loro essersi messi in gioco e diventare cuore pulsante della politica cittadina. Il compito di diventare esempio di ragazzi più piccoli implica una maggiore attenzione al rispetto del ruolo che ricopriamo e dell’aula in cui ci troviamo, che non sempre purtroppo è presente. Infine è un progetto in cui credo profondamente, ho 25 anni e mi sento molto vicina ai giovani cui si rivolge, anche perché avrei voluto avere avuto anche io questa possibilità.
C’è il rischio di una bassa partecipazione da parte dei ragazzi?
Credo che ci siano molti giovani che aspettano la possibilità di partecipare in modo fattivo infatti, nonostante l’assenza di politiche giovanili negli ultimi 10 anni c’è sempre stato un forte fermento di attività: a Tivoli c’è una alto numero diragazzi che hanno portato avanti iniziative, che creano associazioni e che militano nei partiti.Il progetto è anche un ringraziamento a tutti loro, che grazie al loro impegno, alle loro idee e alle loro braccia hanno reso possibile l’organizzazione di molte attività sociali e culturali che sono state portate avanti questi anni.
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