Roma, 17 ago – Un rapido sguardo all'interno della sala, poi si è diretto verso il cassiere chiedendo per iscritto di essere assunto. Dopo aver appreso della indisponibilità di posti liberi, la controproposta: commettere insieme una falsa rapina in cambio di metà del bottino. Dapprima imbarazzato, poi intimorito, il cassiere ha fermamente rifiutato la proposta dell'insolito rapinatore, invitandolo anzi ad uscire dal locale. L'uomo senza scomporsi si allontana, indossa un maglioncino e dopo essersi coperto il volto, rientra intimando allo stesso cassiere di consegnargli l'intero incasso della serata, circa 800 euro. L'incauto rapinatore, fuggito subito dopo, ha però dimenticato che poco prima aveva lasciato le sue generalità, seppur incomplete, e il suo recapito telefonico nella sua iniziale richiesta di lavoro. In particolare, al posto del suo cognome, aveva fornito il "soprannome" con il quale è meglio noto nel quartiere. Inviati sul posto dalla Sala operativa della questura, gli investigatori del commissariato Vescovio, diretto da Rossella Matarazzo, hanno avviato subito le indagini nella giusta direzione. Le descrizioni fornite agli agenti della Polizia di Stato da alcuni testimoni infatti coincidevano a quelle di H.M.M. di 30 anni, noto pregiudicato della zona. Gli agenti del commissariato pertanto, sulla base degli elementi raccolti e dopo aver verificato la rispondenza del volto ripreso dalle telecamere interne alla sala Bingo con quello di H.M., hanno richiesto all'Autorità giudiziaria l'emissione di un'ordinanza restrittiva nei confronti del sospettato. Dopo alcuni servizi di appostamento nei pressi della sua abitazione i poliziotti lo hanno individuato mentre viaggiava tranquillamente nel quartiere a bordo della sua auto e lo hanno fermato. Accompagnato nei locali del Commissariato, H.M.M. è stato arrestato per rapina in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere.omniroma.it
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