Mentre si avvicina la data del 26 marzo, quando, vista la mobilitazione sui social network, al Consiglio Comunale di Guidonia sulle questioni ambientali ci saranno probabilmente solo posti in piedi, l’attività dell’assemblea prosegue. Mercoledì 18 marzo si è tenuto un nuovo incontro del Consiglio: c’è ancora da terminare la votazione sul regolamento del consiglio comunale, mentre quello sul regolamento delle commissioni sarà probabilmente posto in votazione già nella giornata di lunedì, data di una nuova assemblea.
I preliminari. Come spesso accade, l’ordine del giorno arriva solo dopo una prima parte di preliminari sempre densa di dichiarazioni e di questioni. Erano 16 i consiglieri presenti nella seduta di mercoledì. Apre Di Silvio, che porta all’attenzione del sindaco Rubeis una delibera di giunta riguardante una variante urbanistica firmata da un dirigente che non è di quel settore (l’architetto De Paolis, Capo di Gabinetto e dirigente ai Lavori Pubblici) in un argomento “tra l’altro materia – spiega il capogruppo del PD – del consiglio e non della giunta”. Dopo altri interventi, arriva la risposta di Rubeis, prima in riferimento alla denuncia del PD proprio verso De Paolis, “il quale – ha affermato De Vincenzi – si è rifiutato di darci documenti regolarmente richiesti”. Il sindaco ha parlato di responsabilità, visto che “non bisogna nascondere nulla a nessuno: se avete valutato di procedere con una denuncia, avete fanno bene. Chi sbaglia paga, e a ognuno le sue responsabilità”. Sulla delibera di giunta, Rubeis confera di aver agito “secondo la legge. Ora è di competenza della Regione: stiamo parlando di una variazione di standard da residenziale a commerciale. Tra 30 giorni avrò le risposte dall’Assessorato competente”. Il discorso passa poi sulla firma del dirigente sulla delibera. Sull’attuale dirigente all’Urbanistica, Umberto Ferrucci, del quale stata chiesta ‘la testa’ dal M5S per via della di una condanna in primo grado per abuso d’ufficio con una sentenza del luglio 2013 per fatti relativi al 2008, “è stato incardinato un provvedimento di sospensione, quindi non potevo far firmare lui”. Il discorso si allarga quasi a macchia d’olio. I dirigenti assunti tramite articolo 110 “sono miei fiduciari – prosegue il sindaco – e quindi decido io di volta in volta”. Si arriva all’incontro del M5S di Guidonia con il Prefetto di Roma. “Se avete chiesto lo scioglimento, lo rispetto. Ma – Rubeis agli consiglieri 5Stelle – voi rispettate quello che faccio”. Viste le tematiche roventi sull’ambiente in questi giorni in città, che hanno visto ovviamente due fronti contrapposti – da una parte l’amministrazione che tenta di fare chiarezza e tranquillizzare i cittadini sulla Buzzi e sul TMB, e dall’altra parte le rivendicazioni e le analisi dei movimenti ambientalisti e non – il dibattito si infuoca, e il sindaco affonda il colpo. “Dite bugie: se io ho torto pago, ma Cubeddu la smetta di dire bugie, altrimenti le apro il teatro”. Interviene De Vincenzi. “Giusta l’iniziativa del M5S. Io avrei fatto a meno della denuncia, se questi documenti mi fossero stati dati. Salta certamente agli occhi la firma: fatto che non vorremmo fosse preludio all’arrivo del dirigente De Paolis anche nel settore dell’Urbanistica”. Chiamato chiaramente in causa dal sindaco, interviene il grillino Cubeddu. Prima accusa il sindaco di gestire la cosa pubblica in maniera privatistica – “il 110 è un suo fiduciario quindi decide lei?” – poi chiede il risarcimento danni al sindaco per le spese sostenute dall’Ente, visto il ritardo nella sospensione del dirigente all’Urbanistica. Mentre Cubeddu parla, il sindaco inizia a parlare a sua volta , ripetendo più volte la parola “Bugie”. Da qui inizia uno scontro quasi epico, che senza dubbio resterà nella memoria di tutti, un match senza esclusione di colpi, Rubeis e Cubeddu come Tyson e Holyfield, con accuse da una parte e dell’altra. Accuse che ovviamente arrivano anche sui temi caldi di questi giorni, il CSS, il decreto Clini, i rifiuti e il cementificio, e che rimbalzano dall’uno all’altro, per un bel po’ di minuti. Scontro senza vinti nè vincitori, questa è la nostra sensazione.
Quasi fatta per il regolamento. La seduta si sospende, e al ritorno in aula, animi più o meno distesi, si inizia la discussione e la votazione dei restanti articoli del regolamento del consiglio comunale. Dopo tante peripezie, sono solamente due gli articoli restanti da votare, il numero 47 e il numero 50. Meglio tardi che mai. Lunedì il prossimo appuntamento, che vedrà all’ordine del giorno nuovamente i regolamenti. E poi il 26 marzo, data per la quale non diamo ulteriori dettagli. Basta andare in giro, nei bar, su FB – vero luogo della politica e della propaganda 2.0 – non si parla d’altro. Che poi se ne parli sempre con cognizione di causa, questa è davvero un’altra storia.
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