C’è chi parte prima “così trovo parcheggio”. C’è chi si lamenta delle strisce blu. Chi se la prende con i vigili, chi mette le quattro frecce, chi si mette in doppia fila, chi parcheggio non lo trova, chi è fortunato e trova quello che se ne sta andando. C’è anche chi parcheggia un materasso. E’ apparso nel pomeriggio di venerdì 13 marzo perfettamente posizionato all’interno delle strisce bianche del tratto di strada poco prima dell’incrocio tra via Po e via Camarotta. Sembra il set di una televendita, quelle che fanno al mattino e che guardavi quando non andavi a scuola, quelle che le incontri e cambi canale, quelle con Giorgio Mastrota. Quella che abbiamo visto in via Po era una televendita diversa: aveva il cattivo odore dell’inciviltà (perchè ci vuole coraggio e fatica per fare una cosa del genere, ci vuole una ferrea volontà per caricarsi un materasso matrimoniale e portarlo in un posto dove neanche ci sono i secchioni, o qualcosa di vagamente simile). E, se pensiamo che nello stesso tratto di strada abbiamo letto il pezzo di una canzone che sa tanto di dichiarazione d’amore, segnata sull’asfalto col gesso, tenera e antica dimostrazione d’affetto nell’epoca dei social, il senso di inciviltà percepito raddoppia. L’amore salverà il mondo, dicono, insieme alla bellezza. Nell’attesa di ricordarcelo tutti, qualcuno posizioni un materasso, magari in un parcheggio, magari davanti una scuola, che così la nostra inesorabile caduta verso il basso farà meno rumore. Forse.
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