La solidarietà ai tempi di Facebook: i fondatori Dante e Vincenzo raccontano il Gruppo “Vendo tutto x tutti x Tivoli”

In In Evidenza, Spazio al Sociale da Elena Giovannini

Condividi

Dante e Vincenzo mi accolgono al Cin Cin bar, alla piazza del mercato di Tivoli, con il sorriso e la semplicità di due persone che hanno una famiglia e un lavoro eppure il tempo di fare qualcosa lo sanno trovare, per gli altri, per tutti. Per un’idea nata per gioco e che si fa ogni giorno più grande: il loro gruppo Facebook “Vendo tutto x tutti x Tivoli”, creato a gennaio 2015 conta già più di 8000 iscritti ed ha organizzato il suo primo evento, un mercatino dell’usato “reale” a Villa Adriana che si terrà il 29 marzo.

Scherzano e sorridono, ripensando a qualche mese fa quando tutto è iniziato. Quando lo raccontano sembrano quasi non crederci. Ed è dalla soddisfazione con cui ne parlano che capisci l’idea di un progetto che va oltre una semplice pagina di compravendita di usato: è una grande famiglia, un modo per conoscersi e per aiutare chi è in difficoltà.

Mi offrono un succo e in più di un’ora parliamo di tutto, del gruppo di Facebook ma anche delle storie di umanità e di vita che ci sono dietro, delle persone che ogni giorno, tra mille difficoltà cercano di andare avanti. Parliamo della crisi che ha riportato la fame e le difficoltà in questa Europa che pensava di essersele lasciate per sempre alle spalle. Del mondo di oggi in cui senza più i valori del passato resta ben poco su cui fare affidamento: c’è disperazione, insicurezza paura. Quel senso di non potersi più fidare di nessuno, quell’idea di non poterci fare nulla. Ma è da queste macerie che si può ripartire, per costruire un futuro diverso o anche solo un presente vivibile. Attraverso l’inventiva, la capacità, la solidarietà. Smettendo di essere piccole individualità isolate ma riscoprendo gli altri, nuove certezze in questo mondo sempre più precario. E forse è proprio questa speranza che rende questo gruppo così speciale e diverso da tutti gli altri.

Come nasce l’idea di un gruppo di questo tipo e che cosa è diventato?
L’idea del gruppo nasce per gioco, nessuno immaginava cosa sarebbe diventato. Sapevo dell’esistenza di un gruppo simile a Guidonia e così parlandone proprio in questo bar lo abbiamo creato, tramite cellulare. Era il 16 gennaio 2015. Due ore dopo il gruppo toccava i 200 iscritti. (Sorride)Oggi siamo più di 8000. E’ un gruppo molto eterogeneo, ricopriamo tutte le fasce d’età dai quindicenni agli ottantenni, c’è il dialetto tiburtino, napoletani, siciliani e pugliesi. Il merito del suo successo crediamo sia proprio nella gente che ne fa parte: si scherza e ci si conosce si è creato un clima di fiducia, solidarietà e simpatia. Alla base di tutto c’è l’autoironia: in fondo noi due siamo i sosia di Rocco Siffredi (Dante, ndr) e Jack Nicholson (Vincenzo, ndr) . (Qui ridiamo tutti, perché effettivamente la somiglianza c’è ed è notevole, ndr).

Cosa si vende?
Si vende di tutto: da chi offre la propria prestazione professionale a chi vende prodotti alimentari come i broccoletti della signora Mariagrazia, che ha venduto 23 cassette in un giorno. A differenza di altri gruppi diamo anche la possibilità ai commercianti di esporre i propri prodotti perché sappiamo che la situazione è difficile per tutti, ogni giorno abbassano delle serrande. Controlliamo i post che vengono pubblicati evitando i contenuti inopportuni e non consentiamo la pubblicazione di propagande politiche all’interno del gruppo, inoltre il tutto è assolutamente senza scopo di lucro, noi amministratori non guadagniamo nulla.

Articoli strani che vi è capitato di vendere o situazioni divertenti che si sono create?
Di situazioni divertenti ce ne sono veramente molte: una signora continuava a ripubblicare continuamente l’annuncio di vendita di un “Montone”. Il montone era un giacchetto, ma sembrava vendesse una pecora. Uno voleva vendere una canoa che era piena di muffa e coi remi rotti. Una signora vendeva un paio di scarpe con la suola bucata, (con tanto di foto del buco). Io ho venduto il giradischi di mio padre del 1950, insomma cose che prima si chiamavano vecchie e ora si chiamano Vintage.Infine si impara molto: se cinque giorni fa mi avessero chiesto cosa era lo Shabby, l’arte dei mobili bianchi antichizzati, avrei risposto che era un cartone animato. Intanto proprio per raccogliere questi momenti buffi Vincenzo sta pensando di scrivere un libro, una raccolta dei post, degli articoli e delle battute più divertenti che sono state condivise nel gruppo.

Come nasce il progetto del mercatino e come si svolgerà l’evento?
Il progetto del mercatino nasce per caso: commentando un post scherzavamo su quest’idea. In pochissimo tempo siamo stati sommersi da messaggi che ci offrivano luoghi in cui ospitare l’evento. L’iniziativa ha riscosso un grande successo: in due ore abbiamo venduto più di 50 biglietti e abbiamo dovuto chiudere in anticipo perché i posti erano già terminati.
Il mercatino si realizzerà il 29 marzo a Villa Adriana presso l’”Agriparco dei Golosi” e sarà aperto a tutti, gratuito e con possibilità di degustazione sul posto. Ci sarà anche una ragazza che per pubblicizzare la sua attività di animatrice svolgerà attività e giochi per bambini. Vista la grandissima partecipazione ottenuta abbiamo pensati di ripetere l’evento, magari svolgendolo una volta al mese. L’idea del mercatino è anche un occasione per trasformare la piazza virtuale in una piazza reale. Credo che nel momento in cui ci vedremo tutti dal vivo sarà un po’ come il film “Compagni di scuola di Verdone”: dalle foto di Facebook alla realtà siamo tutti diversi.

Spesso non usate il gruppo solo come canale di pubblicità e scambio ma anche come mezzo di solidarietà…
E’ nata quasi subito l’idea di utilizzare il gruppo non solo come mezzo per gli scambi economici ma anche come canale di solidarietà: abbiamo organizzato raccolte di alimenti,vestiti e giochi per un bambino di 4 mesi rimasto orfano e per una madre di un bimbo di 10 mesi e presto cercheremo di aiutare una ragazza che sta uscendo da una brutta storia di violenza domestica. La partecipazione è stata totale, spesso abbiamo dovuto fermare le donazioni perché non avevamo possibilità di gestire così tanto materiale.
Un grande aiuto nel gruppo c’è stato anche per chi cercava lavoro: padri di famiglia che avevano perso il posto e ragazze che cercavano lavoro hanno trovato tramite il gruppo qualcuno che è riuscito ad aiutarli. A questo proposito abbiamo creato anche altri due gruppi: “vendo tutto x tutti x Tivoli solidarietà” e “vendo tutto x tutti x Tivoli offerte di lavoro

Quale è stato un momento particolare o una soddisfazione che vi è rimasta a partire dalla fondazione del gruppo?
Una cosa che ci gratifica moltissimo sono i molti messaggi privati che ci arrivano: molte persone ci ringraziano perché attraverso il gruppo sono riuscite a pagare una bolletta o a fare la spesa. Purtroppo oggi c’è tanta disperazione e siamo orgogliosi di poter sfruttare il gruppo anche come servizio per le persone.
Personalmente un’esperienza che porterò sempre nel cuore è stato quando abbiamo raccolto il materiale per il bambino di 10 mesi, io lo ho consegnato personalmente alla signora. Vedere il bambino che giocava e ricevere il grazie della madre è stata una delle cose più belle che ho mai visto in vita mia, ed è stato grazie a questo gruppo, perché io sono solo stato il tramite.

Si è fatto tardissimo e Vincenzo insiste per offrirmi il succo. La solidarietà è il loro stile di vita. Ed è un senso di sollievo quello che mi resta dopo tante parole, il conforto di sapere che esiste ancora qualcuno così che non è tutto così marcio e sporco come lo vediamo. Che a volte anche da un gesto fatto per gioco può nascere qualcosa di grande. Che forse è vero che siamo tutti un po’ più poveri di ieri, ma c’è una ricchezza che nessuno ti toglie ed è quella che sai dare agli altri, con il tuo tempo o con quello che hai, è il sorriso di un grazie che viene dal cuore. Torno a casa e al tg c’è il solito politico che promette la manovra per cambiare l’Italia. Per me stasera un pezzetto d’Italia l’ha salvata un gruppo su Facebook. La solidarietà e l’umanità delle persone comuni, come Vincenzo e Dante e molti altri del gruppo. Forse è solo una piccola speranza, ma significa molto.

Condividi