Ti trovi in piedi schiacciato tra la porta dell’autobus e lo studente con lo zaino enorme, l’anziano che sgomita, la signora che sta per svenire e ti alita sul collo. Sei sull’autobus Ponte Mammolo-Tivoli nell’ora di punta e ti aspettano altri 30 minuti in quella situazione, molto probabilmente anche in quella stessa posizione.
Nel ristretto spazio che ti è concesso sei praticamente incastrato insieme ad altri 5 corpi nella parte davanti dell’autobus. Sono persone a te sconosciute eppure alla fine della tratta li conoscerai meglio di un familiare: puoi giocare a indovinare che shampoo usa la signora, sentire l’odore di fumo dello studente e dedurre che il pranzo dell’uomo affianco a te è stato senza dubbio un panino con l’insalata di pollo. Con addosso la stanchezza di una giornata lavorativa di 8 ore, gli occhi quasi ti si chiudono nonostante il sudore e l’aria quasi irrespirabile.
E’ una situazione quotidiana che molti vivono ogni giorno e che accomuna tutti, studenti e lavoratori pendolari. Una situazione sempre più inaccettabile, peggiorata dai frequenti disservizi: ritardi, guasto dei mezzi, attese di oltre 40 minuti tra una corsa e l’altra che forse sarà talmente piena da costringere molti a rimanere sulla banchina ad aspettare il mezzo successivo.
Spesso quella che si respira alle fermate dell’autobus non è nemmeno più rassegnazione o stanchezza. E’ rabbia. Rabbia per aver pagato un abbonamento di oltre 300 euro, per pagare tasse sempre più pesanti e non vedersi riconosciuto nemmeno il diritto, che dovrebbe essere scontato ed elementare in un paese avanzato, di tornare a casa in modo dignitoso.
E’ per questo diritto che i cittadini di Tivoli, stremati da una situazione sempre più insostenibile, stanno diffondendo in rete una petizione diretta al sindaco Proietti con la richiesta di un intervento al fine di incrementare le corse COTRAL nelle fasce orarie di maggiore affluenza (4:30-8 da Tivoli a Ponte Mammolo e 15:30-19:30 da Ponte Mammolo a Tivoli). I cittadini richiedono anche maggiori controlli e puntualità dei mezzi, oltre che il rinnovo delle macchine più obsolete al fine di garantire la sicurezza e la dignità dei viaggiatori.
Speriamo vivamente che la richiesta venga ascoltata, perché la dignità di un cittadino è la misura della civiltà di un paese. E dignità a volte significa anche vedersi riconosciuto il diritto più elementare e semplice di ritornare a casa tranquillamente dopo una giornata di lavoro.
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