Ci sono storie scritte nel sangue, nelle stelle e nel destino. Quello stesso destino che ti mette davanti prove che sembrano insormontabili, quelle stesse prove che ti danno la certezza che il tuo sogno è quello giusto. Quella di Mauro Pizzola è una storia di passione, di sacrifici, di sofferenza, di amore, di un padre, Giuseppe, che l’ha preso per mano e l’ha fatto innamorare dei motori. Mauro è di Guidonia, ha un officina, ma soprattutto è un campione. Un campione vero. Nel 2014 ha vinto il Campionato Italiano ed Europeo di Formula Predator. Lo racconta con gli occhi buoni, e consapevoli di avere un talento innato per le automobili. “Ho inizato a 8 anni – racconta Mauro – con i go kart e con mio padre. Ho corso fino a 19 anni, poi un incidente mi ha fatto fermare”. Sono tante le tappe della carriera di Mauro Pizzola: tutto è iniziato dalla Pista d’Oro – storica struttura che ha visto nascere tantissimi piloti – con i kart, il primo vero amore. Poi c’è stata una selezione con la Formula 3 Inglese, la Sei Ore di Vallelunga nel 2000, altri anni con i kart, e poi il 2014, l’anno perfetto. “Io volevo riprendere a correre – prosegue Mauro – e nel mese di novembre 2013 ho svolto i test per la Formula Predator, dove, con una macchina inferiore, sono stato il secondo in assoluto. Dopo altri test, ho avuto l’opportunità di fare il mio primo campionato. E ho vinto”. Su 9 gare, Mauro ha vinto due volte, 5 volte è arrivato secondo, una volta terza e una quarto: ha vinto il Campionato con 2 gare d’anticipo, aggiudicandosi, con l’ultima gara, anche il Trofeo Assoluto, che raccoglie tutte le categorie. Per Mauro adesso è pronta un’altra avventura: il Campionato MitJet, che arriva per la prima volta in Italia, che Mauro affronterà con il Team X Race. “Sono utilizzati per le gare dei prototipi costruiti in Francia, con telaio tubolare, motore Formula Renault 2000, 235 cavalli, 700 kg di peso”. COn Mauro, e con il suo amico Roberto Costantini, appassionato di motori, abbiamo anche parlato di come si sta sulla strada. Non da piloti, ma da persone. “L’educazione stradale deve venire – chiude Mauro prima di salutarci – da dentro: gestire il mezzo, conoscere quello che ti può dare, è fondamentale”. Cultura, quella che manca invece secondo Roberto. “Un minimo di cultura di guida salva la tua vita e quella degli altri. Penso che la mancanza nelle scuole di un corso di educazione stradale è una grave lacuna della nostra società. Non parliamo solo di strada. Parliamo di vita”. Il Campionato MitJet 2015 inizia ad aprile, con la prima gara ad Imola: saranno coinvolti i maggiori circuiti italiani. E sarà sicuramente una nuova grande avventura per Mauro, un campione che porta il nome di Guidonia in giro per l’Italia e per l’Europa, un ragazzo semplice, con il sorriso timido e il coraggio dei grandi, e una Stella luminosa che lo guarda dal Cielo.
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