Un milione e 800 mila euro. Sono tanti soldi. E’ questo il costo per la messa in sicurezza del V e del VI piano dell’ex ospedale di Palombara, che a breve saranno una residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza per pazienti psichiatrici, superamento – così vuole l’Europa, da più di qualche anno – degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Lo saranno in maniera provvisoria, più o meno per un anno e mezzo, visto che a breve andrà a gara l’appalto per la sede definitiva della REMS, che, secondo della Regione Lazio, andranno a Subiaco. Ma, nell’attesa dei lavori, perché non usare quello che resta dell’Ospedale di Palombara? Lavori che a Palombara sono già iniziati, ma che nessuno, tra Regione e ASL, ha ritenuto opportuno comunicare al Comune. Non c’è traccia di richieste avanzate, perlomeno per avvisare, come fa qualsiasi cittadino anche quando deve mettere una sola finestra.
L’Assemblea con Caroli. Sono in tanti, all’interno della sala consiliare di Palombara, per l’incontro con il Direttore Generale della ASL RMG Giuseppe Caroli. C’era il sindaco Paolo Della Rocca, c’erano tanti consiglieri, soprattutto delle Liste Idea Comune e Adesso Palombara, con Danilo Quaglini che da anni segue la vicenda del Ss. Salvatore. C’erano i sindaci di Monteflavio e Moricone e c’erano tanti cittadini. Impauriti e arrabbiati, per l’ennesima lama che si sta abbattendo sulle loro teste. Perché non deve essere piacevole ritrovarsi con i pazienti di un ospedale psichiatrico giudiziario a pochi metri da una scuola e da un asilo, dentro il centro cittadino, dentro la tua vita. L’incontro, tuttavia, è anche servito per fare un minimo di chiarezza sullo stato generale della Casa della Salute di Palombara – e possiamo già chiamarla così, almeno stando a quanto detto da Caroli – che vive da anni una sorta di lenta agonia, con buona pace di quell’utenza che sui servizi che sono/erano nell’ospedale ci conta e ci contava parecchio. Ad aprire l’assemblea è il sindaco Della Rocca, che ribadisce la preoccupazione “per le nuove scelte arrivate come fulmini a ciel sereno sulla Casa della Salute. I lavori che stanno facendo non ci sono stati comunicati, e, sopratutto, mi chiedo come si possa collocare un ex OPG praticamente attaccato a una scuola, dentro il centro abitato”. L’introduzione del primo cittadino ha dato il via a un incontro teso e a tratti roventi, in cui Caroli più di una volta è stato messo con le spalle al muro, davanti alle domande dei consiglieri comunali – particolarmente completo l’intervento di Quaglini – e soprattutto davanti alle richieste dei cittadini, stanchi di una situazione che si portano appresso da anni. Il DG della ASL RMG fa il punto inizialmente sullo stato attuale della Casa della Salute. Una struttura per la quale, pare, mancava solo la presenza dei medici per la medicina generale. “Stiamo chiudendo l’accordo – ha spiegato Caroli – con 6 medici, che verranno a lavorare qui, e abbiamo ricevuto altre 9 domande di altrettanti medici. Contiamo di chiudere tutto entro la fine di questo mese”. Il Direttore ha poi enunciato tutto quello che già c’è nella Casa della Salute di Palombara, scatenando le domande dei consiglieri. Chi ha chiesto lumi sul laboratorio analisi – per il quale Caroli ha evidenziato un calo delle utenze, in quanto molte persone trovano più conveniente andare in uno studio privato, fatto assolutamente emblematico di un qualcosa che non torna – per il quale “solo fino alla fine di questo mese saranno previsti 30 pazienti al giorno, poi abbiamo intenzione di introdurre l’accesso libero”, chi ha chiesto delucidazioni sul Punto di Primo Intervento, “che nelle Case della Salute – ha proseguito Caroli – sarà sostituito da una sede operativa del 118, come vuole la legge”, chi ha fatto notare, come Loredana Bevilacqua, come “le promesse di Zingaretti sulla Casa della Salute sono ben lontane dall’essere mantenute, se è vero che ancora parla al futuro della struttura di Palombara. Ma Zingaretti lo sa cosa c’è qui?”. E qui Caroli definisce la Casa della Salute “già inaugurata parecchi anni fa. Mancavano solo la medicina generale, e la stiamo portando”. Forti gli attacchi dei consiglieri, la difesa di Caroli ogni tanto è eccessivamente chiusa.
L’ex OPG. Archiviato – si fa chiaramente per dire – il punto sulla Casa della Salute, si arriva a quello della REMS, o, forse più chiaro, della Residenza Sanitaria Protetta, o, ancora meglio, dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Espressione che spaventa, e che getta nel panico l’intera comunità palombarese. E che forse dovrebbe allarmare l’intero distretto. “Nel Lazio non è pronta la rete di ospedali che deve andare a colmare il superamento degli OPG”. Così introduce l’argomento il dottor Caroli, specificando come la scelta della Regione per le REMS da posizionare nella ASL RMG sia andata su Subiaco. Mentre si attende la predisposizione per il bando di gara per Subiaco, da qualche parte occorre cominciare, viste anche le sanzioni arrivate all’Italia dalla Corte di Giustizia Europea in materia di ex OPG. Piuttosto che pagare l’Europa, occorre cominciare ad investire, per dare segnali forti. Ed ecco che Palombara viene scelta dalla Regione. Progetto fatto firmato, e consegnato a Caroli. 1 milione e 800 mila euro per un atto provvisorio – termine sul quale chiunque in Italia si fida poco – che dovrebbe lasciare occupati il V e il VI Piano del SS. Salvatore per un anno e mezzo. “E’ una decisione presa dall’alto – sembra quasi giustificarsi Caroli – che è evidentemente provvisoria. Porterà anche ulteriori assunzioni, e favorirà per certi versi l’indotto”. E’ forse qui il momento di tensione più alto. A rispondere al DG è Danilo Quaglini, che condanna “la totale assenza di comunicazione da parte della ASL. A noi risulta che la Regione vi ha detto che i piani alti di una struttura non sono adatti per ospitare pazienti di questo tipo, per la tipologia di terapia prevista. E’ una operazione del tutto invasiva: a Palombara la sanità non c’è più”. Caroli tenta di rassicurare tutti, “tutto questo è sicuramente provvisorio: non c’è neanche più il tempo di cambiare idea”. E mentre i cittadini prendono la parola una dopo l’altro, manifestando la paura e l’inquietudine, in particolare per la vicinanza della REMS alle scuole e per il ben noto significato di “provvisorio”, almeno in Italia, a parlare è il consigliere Armando Egidi, che prima si rivolge a Della Rocca, chiedendo se il Comune avesse ricevuto la documentazione relativa ai lavori che si stanno svolgendo nella Casa della Salute. Alla risposta negativa – “nessun documento è arrivato in Comune” – Egidi chiede con forza “controlli da parte dell’amministrazione sui lavori ora in atto. Quello che più fa male è che noi chiediamo sacrifici ai cittadini, e la Regione spende milioni di euro per un’opera provvisoria. Voglio anche dire al Direttore Generale di non fare riferimento ai posti di lavoro. Non è proprio questo il momento”. Caroli specifica che non saranno assunzioni provvisorie, mentre l’attacco di Loredana Bevilacqua è potente e diretto. “E’ una vergogna che la Regione usi questi pazienti come bancomat”.
“Mai coinvolti nelle scelte importanti”. A chiudere l’incontro è il sindaco Paolo Della Rocca. “Vederci di nuovo dimenticati nelle scelte importanti per il nostro paese fa veramente passare la voglia. E’ scandaloso non essere coinvolti. Nei prossimi giorni, come consiglio comunale, insieme ai comitati, faremo le nostre considerazioni e prenderemo le nostre decisioni”.
Un paese abbandonato. In tanti anni, questo è solo l’ennesimo affronto che subisce il Comune di Palombara Sabina. Tra un ospedale abbandonato e una Casa della Salute che stenta a decollare, un ex OPG è un colpo inferto al cuore di una intera comunità. Una comunità che ha sempre risposto con civiltà ad ogni tipo di decisione piovuta dall’alto. Ora il futuro parla di due piani di una struttura pubblica occupati da malati psichiatrici sottoposti a regime di detenzione: due piani che di fatto confinano con un asilo e una scuola. Dice bene il DG Caroli, tentando di rassicurare i cittadini, che “i cambiamenti fanno sempre paura”. E’ assolutamente vero. Ma un conto è un cambiamento voluto e cercato, un conto è vedersi arrivare nel centro del paese una struttura detentiva e riabilitativa per malati psichiatrici, che sono lì dentro perché hanno alle spalle un crimine. Mettiamoci nei panni di una mamma. Come si fa a non aver paura? E, attenzione, non parliamo di “paura del diverso”, ma paura, pura e semplice paura. E’ chiaro che la decisione è stata presa con cognizione di causa – perché altrimenti non si spiega – da qualcuno che ancora non è meglio identificato, ma, almeno, lasciate alle persone la paura e la libertà di manifestarla, la rabbia e il legittimo senso di ingiustizia e di impotenza. Palombara, e la sua gente, hanno già dato. Si leggeva negli occhi di tutte le persone presenti nella sala consiliare.
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