Sì al progetto “Carta d’identità-donatore di organi” perché meritevole “di accoglimento da parte di questa amministrazione”. Arriva lunedì in giunta la proposta deliberativa che dà “mandato al dirigente dell’Area II Affari generali di mettere in atto tutti gli strumenti adeguati al fine di dare concreta attuazione al progetto stesso”. Per la piena esecutività del piano, spiega il presidente del consiglio comunale Marco Bertucci, tra i primi a sottolineare l’importanza di provvedimenti di questo tipo quale segno di “crescita culturale e sociale per la comunità guidoniana, occorrerà predisporre gli iter attuativi passando per la formazione del personale dell’Ente delegato a gestire il transito delle informazioni verso i cittadini”. Per l’assessore proponente Anna Angelini, delegata al Personale e agli Affari generali, “la donazione degli organi e dei tessuti rappresenta un atto di solidarietà verso il prossimo, un segno di grande civiltà e di rispetto per la vita. Il trapianto degli organi è una efficace terapia per alcune gravi malattie e l’unica soluzione terapeutica per talune patologie non altrimenti curabili”. Le dichiarazioni di volontà dei cittadini espresse sul retro dei documenti saranno raccolte in una banca dati a disposizione del “Sistema informativo trapianti” quale strumento accessibile ai coordinamenti locali per la verifica della dichiarazione di ogni potenziale donatore. La iniziativa che l’amministrazione intende adottare aderisce alla campagna informativa di sensibilizzazione fatta propria anche dall’Anci, associazione nazionale comuni d’Italia. L’amministrazione ha appena acquistato 9mila nuove carte d’identità, un approvvigionamento che dovrà soddisfare la richiesta per i prossimi mesi, anche se gli utenti che vorranno esercitare la facoltà di esprimere la propria intenzione di donare gli organi, dovranno attendere che la trafila burocratica sia conclusa. L’anagrafe comunale e l’Urp (ufficio relazioni con il pubblico) sono i settori che da lunedì saranno investiti della prerogativa di studiare soluzioni attuative, anche prendendo ad esempio quelle amministrazioni dove la facoltà già esiste, sono i casi del Comune di Milano ma anche, in via sperimentale, del quinto Municipio romano. “All’ufficio relazioni con il pubblico dell’Ente – aggiunge Angelini – sono già numerosi i cittadini che chiamano per avere informazioni sulla possibilità concreta per loro di indicare sul proprio documento d’identità l’intenzione di donare gli organi, ora le loro istanze avranno una risposta concreta”.
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