Tmb all’Inviolata, l’assessore Di Palma a Zingaretti e Civita: “Presupposti per una possibile revisione delle autorizzazioni regionali”

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Guidonia sceglie un impianto di ultima generazione, adibito a differenziare il residuo della raccolta differenziata spinta porta a porta; un impianto (a Castelforte in provincia di Latina )che “garantisce” discarica zero, che su tali presupposti aumenta la percentuale di rifiuto strappato allo smaltimento e destinato al riutilizzo. Lo scrive l’assessore all’Ambiente del Comune di Guidonia Montecelio Andrea Di Palma a Nicola Zingatetti e Michele Civita, rispettivamente Presidente e assessore all’Ambiente della Regione Lazio. Una circostanza che per Di Palma diventa “la considerazione per una possibile revisione dell’Aia dell’impianto di Tmb dell’Inviolata”. L’autorizzazione integrata ambientale venne rilasciata dalla stessa Regione il 2 agosto del 2010, essa garantiva al gestore (Colari di Manlio Cerroni) la possibilità di trattate 190mila tonnellate di rifiuto nel futuro impianto di Tmb (già localizzato e autorizzato all’Inviolata con decreto commissariale 93 del 2007). Un sito a disposizione dei comuni dell’Ato di riferimento. Oggi l’impianto è quasi ultimato ma a Guidonia non serve. Lo scrive ancora Di Palma a Zingaretti e Civita. La città ha risposto molto bene al progetto di raccolta differenziata avviato nel 2009, oggi ha raggiunto percentuali che sfiorano il 75%, se non fosse per un paio di quartieri dove la pratica si è dimostrata più difficoltosa (Setteville e Albuccione) la media sarebbe dell’80%. Ecco, quindi, la necessità per Di Palma, all’indomani della chiusura della discarica disposta con ordinanza sindacale lo scorso 12 febbraio, di individuare un impianto che meglio assicurasse il corretto trattamento del rifiuto indifferenziato residuo della raccolta differenziata e quindi la “discarica zero”. Lo scrive l’assessore nella lettera, spiegando a Civita e Zingaretti perché Guidonia dice no a Colfelice e alla sua impiantistica predisposta al trattamento del tal quale, proveniente dalla raccolta di quei comuni dell’Ato inadempienti e fuori legge, alle prese ancora in questi giorni con i cassonetti stracolmi di sacchetti nelle strade. “Guidonia è un esempio di buona amministrazione, è città pulita. Dopo quarant’anni di scempio ambientale abbiamo chiuso definitivamente la discarica. Siamo pronti, se vi saranno i presupposti amministrativi e di legge, a rimettere in discussione un impianto che così com’è non serve, almeno non serve a Guidonia” spiega Di Palma. Dello stesso avviso il sindaco Eligio Rubeis. “Quel Tmb è paradossalmente indispensabile per tutti gli altri comuni dell’Ato che non hanno fatto raccolta differenziata e pagano 135 euro a tonnellata più il trasporto per smaltire i rifiuti a Colfelice e nelle discariche fuori regione, un salasso che i sindaci e la Regione di Zingaretti e Civita non potranno sopportare a lungo”.

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