I rifiuti perdono il loro re. E chissà se cambierà qualcosa nella gestione dell’immondizia del Lazio, e di Guidonia, dove il re da anni portava avanti la sua lucruosa attività tra un impianto e una discarica. Parliamo di Manlio Cerroni – patron del Colari, padrone dell’Inviolata e del TMB che a quanto pare sarà in funzione a febbraio – in manette da questa mattina con le accuse di associazione per delinquere, truffa e traffico di rifiuti. Le indagini, portate avanti dal 2009 dai Carabinieri del NOE – diretti dal colonnello Sergio De Caprio (il Capitano Ultimo) e coordinati dal capitano Pietro Rajola Pescarini – hanno portato all’arresto anche di altre persone, nomi più volte sentiti a Guidonia, e mai per buone notizie. Parliamo di Bruno Landi (ex presidente della Regione LAzio), Luca Fegatelli (fino al 201o a capo della Direzione Regionale Energia), il manager Francesco Rando, l’imprenditore Piero Giovi, Raniero De Filippis e Pino Sicignano. Per Cerroni, data l’età, sono scattati gli arresti domiciliari. Ora si attendono le reazioni della politica. Perchè che i rifiuti portassero soldi ne ervano già a conoscenza, e non stupisce più di tanto l’arresto di Cerroni e degli altri. Quello che sarà interessante comprendere è come e se cambierà il futuro della discarica e del TMB. Chissà, quando decadeva un monarca spesso saliva al trono un sovrano illuminato. Sperare, visti i tempi, non costa nulla. Certo meno di quanto già pagato da ogni singolo cittadino di Guidonia in questi anni fianco a fianco con la montagna dell’Inviolata.
Condividi