Inviolata, sospesa in Regione la conferenza dei servizi Rubeis e Cerroni: a febbraio pronto Tmb e discarica chiusa

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Primo Piano, Roma Est da Roma Est Magazine

Condividi

Su richiesta del sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis, la conferenza dei servizi convocata per oggi presso gli uffici della Regione Lazio, con lo scopo di valutare l’autorizzazione all’apertura di una nuova discarica di servizio da 500mila metri cubi e l’utilizzo  di un’area ricavata dall’abbancamento di  invasi esauriti per una capienza di 87mila metri cubi, è stata sospesa e rinviata al 7 febbraio. Accolta la richiesta di Rubeis e dell’assessore all’ambiente Andrea Di Palma, che già nel corso della giornata di ieri avevano preannunciato il parere negativo del comune di Guidonia, se la Regione Lazio non si fosse impegnata a sospendere la procedura per fare chiarezza sul progetto e stabilire gli intereventi, risultati necessari alla luce del piano di caratterizzazione, promosso dall’amministrazione, per la messa in sicurezza delle acque sotterranee del sito dell’Inviolata. A suscitare la  preoccupazione di Rubeis è risultata soprattutto la capienza  richiesta dal gestore dell’Inviolata, Colari-Ecoitalia’87, che non troverebbe riscontro con i volumi autorizzati per l’Impianto di Tmb (Trattamento meccanico biologico) in via di realizzazione all’Inviolata. Il contenuto della nota del sindaco con cui venivano sollevate queste perplessità è stata integrata nella conferenza dei servizi. Con essa Rubeis ha ribadito un secco no a nuovi abbancamenti su aree già sfruttate della discarica e ad una nuova discarica da 500mila metri cubi, chiedendo invece di dare seguito agli accordi già raggiunti con la conferenza dei servizi del 2010 per la realizzazione di un impianto di Trattamento meccanico biologico dotato dei sistemi tecnologici più validi per garantire il rispetto dell’ambiente e della salute pubblica, valutando sin da ora nello specifico l’area da destinare a discarica di servizio per esso. Una discarica destinata, appunto, e Rubeis ha chiesto che la Regione si facesse garante di ciò, esclusivamente ai prodotti residui del ciclo di trattamento dell’impianto. Presente in conferenza dei servizi anche l’avvocato Manlio Cerroni, dominus della Colari-Ecoitalia ’87, da lui sono arrivate preoccupanti riflessioni sul problema dei rifiuti in tutto il Lazio. Per il patron dell’immondizia l’autonomia regionale a seguito della chiusura dell’impianto di Malagrotta sarebbe soltanto di un altro mese. Cattive notizie, poi, per i comuni che sversano tal quale (rifiuto non differenziato) all’Inviolata, per loro si profila lo stesso destino di Roma. A Tivoli, Fonte Nuova, Monterotondo e tutti gli altri comuni che a differenza di Guidonia Montecelio non hanno ancora raggiunto una percentuale soddisfacente di raccolta differenziata, rimarrà come unica soluzione quella di mandare i rifiuti all’estero o nei pochi siti italiani ancora disponibili a ricevere. Il contraccolpo graverà sulle casse comunali dei sindaci, che rei di tanto ritardo nell’avvio dei sistemi di raccolta differenziata, non potranno che mettersi le mani in tasca, o meglio in quelle dei cittadini. Ai 23milioni di euro che Colari-Ecoitalia ’87 vanta ancora nei loro confronti, infatti, si aggiungeranno le tariffe ben più sostanziose, che il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti fuori nazione richiede. Somme accumulate negli anni perché pagare regolarmente per il conferimento in discarica non è pratica generale. A parte Guidonia Montecelio che si distingue liquidando regolarmente 11milioni di euro annui per la raccolta differenziata oltre ad essersi preoccupata durante questa amministrazione di estinguere il debito di 28milioni di euro ereditato da Filippo Lippiello sindaco, quando pagare la munnezza non era di moda, tutti gli altri comuni stentano a liquidare le spese di conferimento in modo continuativo. Una realtà comunque destinata a cambiare, perché e questa volta deve essere improrogabile, ha detto Rubeis, a febbraio all’Inviolata entra in funzione l’impianto di Tmb e si chiudono le porte ai rifiuti non differenziati.

Condividi