Sono costretto ad intervenire, per far luce su aspetti che mi sembrano ancora non essere stati chiariti, circa il recente pronunciamento della Sezione Lavoro del Tribunale di Tivoli in merito ad un ricorso per condotta antisindacale invocata dall’Unione sindacale di base (Usb), contro il Comune che io amministro. L’estrema semplificazione, che ha portato il sindacato a proclamare, all’indomani di questa sentenza, “Rubeis non può censurare USB”, mi sembra frutto di una lettura volontariamente faziosa della sentenza. Voglio ricordare, infatti, senza dilungarmi su tecnicismi, come il tribunale abbia sì riconosciuto il diritto, a vantaggio in questo caso dell’Usb, ad un’area dedicata alla divulgazione dei contenuti sindacali sul sito dell’amministrazione, in forza dell’art.6, comma 2, del c.c.d.i., ma facendo riferimento ad “uno spazio sul sito internet riservato del Comune”, garantendo quindi, e non lo dico io, ma i miei consulenti giuridici, uno strumento di informazione accessibile a tutti i lavoratori dell’ente, ma non ad un pubblico indistinto, accogliendo in via implicita quelle che erano le nostre perplessità, esposte in sede di giudizio, sull’utilizzo del sito internet dell’amministrazione da parte dell’Usb. >. Lo ha dichiarato il sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis, che continua: <Mi sembra quest’ottica non solo ragionevole, ma anche appropriata alle funzioni che il sindacato deve, o dovrebbe, svolgere, la tutela dei lavoratori e delle condizioni in cui questi operano tutti i giorni. Altro è, invece, utilizzare la bacheca sindacale per fare politica. Mi sovviene solo questa ipotesi se valuto l’esigenza di un sindacato di fare proseliti tra i cittadini di Guidonia Montecelio, piuttosto che parlare ai lavoratori che dovrebbe rappresentare. È questione nota l’appartenenza di molti rappresentanti dell’Usb del comune al Movimento 5 stelle, circostanza che non può influenzare in nessun modo il mio giudizio sulle attività che questi dipendenti svolgono tutti i giorni, spero che sia vera anche la cosa reciproca. Proprio in virtù di questa appartenenza, accolgo con favore le dichiarazioni rese ai giornali dai rappresentanti dell’Usb, in difesa della libertà di espressione sindacale, non sono io, del resto, ma Grillo che vorrebbe cancellare i sindacati, né, tanto per restare in tema di libertà d’opinione, mi sognerei di mettere alla gogna mediatica dei giornalisti che dissentissero dalle mie opinioni. Questi sì che mi sembrano atteggiamenti vergognosi e censurabili. Del resto la sentenza del Tribunale del lavoro, non parla, e credo non sia un caso, di censura. Termine, quest’ultimo, utilizzato dall’Usb in maniera provocatoria, per enfatizzare in chiave elettoralistica, una questione che dovrebbe appartenere ad altre logiche, quelle del reciproco rispetto e della leale collaborazione per la tutela dei dipendenti. Auspico, per tutti questi motivi, un rasserenamento nei rapporti tra l’amministrazione e le rappresentanze sindacali e l’instaurazione di un clima positivo in cui ciascuno riprenda fattivamente a lavorare per le attività a cui è istituzionalmente deputato>.
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