E’ stato arrestato in flagranza dalla polizia di Roma un giudice della commissione tributaria provinciale, proprio mentre stava riscuotendo una mazzetta di 6.000 euro. L’uomo, ultrasessantenne, residente nella Capitale, aveva chiesto i soldi per sistemare una pratica. La pratica riguardava il figlio di un avvocato. In seguito a un accertamento svolto dall’Agenzia delle Entrate, il figlio del legaleavrebbe dovuto pagare 50mila euro e il padre aveva presentato ricorso. La vicenda si è articolata in una serie di contatti telefonici tra il padre, il figlio e il giudice, in cui quest’ultimo chiedeva insistentemente un incontro con le parti per chiarimenti sulla pratica, prima della data dell’udienza. L’insolita situazione ha insospettito l’avvocato che, munito di registratore, si è presentato all’incontro con il giudice.
A quel punto il giudice della Commissione Tributaria ha esposto immediatamente la sua richiesta: 6.000 euro per accogliere il ricorso. A questo punto l’avvocato si è rivolto alla polizia. Sono stati gli investigatori del commissariato Salario Parioli, diretti da Federico Gazzellone, dopo aver contrassegnato il denaro contante, a intervenire ad affare concluso. Il giudice relatore è stato arrestato per concussione e portato nel carcere di Regina Coeli.
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