A sostenere la manifestazione del 3 novembre a Roma, organizzata da Divento Grande nella cornice di Villa Ada, c’è l’atleta paraolimpica nonché famosa cantante italiana Annalisa Minetti. “La corsa è integrazione e vedere ragazzi correre verso lo stesso traguardo vuol dire anche dimostrare che non c’è nulla di così debilitante da non poter fare alcune cose” afferma Annalisa Minetti.
Come partecipare alla maratona. “Corriamo per l’autismo” sarà l’occasione per una giornata di sport e integrazione: si parte alle 10 dal laghetto di Villa Ada (lato ingresso via di Ponte Salario) e chi vorrà prendere parte alla competizione farà un percorso di 8 km, mentre gli altri potranno godersi una passeggiata di 4 km. Tutti possono partecipare: l’iscrizione costa 10 euro per ricevere il “pacco gara” con la maglia ufficiale della corsa. La partenza è prevista per le ore 10: si raccomanda agli atleci, specie i partecipanti alla gara competitiva, di essere presenti un’ora prima
I valori dello sport secondo Annalisa Minetti. “Io intendo la corsa come un gesto atletico che si porta dietro tanta disciplina – sostiene Annalisa Minetti – Quello che ti insegna è proprio la disciplina e l’impegno che sono fondamentali per raggiungere un risultato, ma sono anche valori importanti per apprezzare il significato della vita. Chi fa sport riesce a capire benissimo quello di cui parlo e sono tante le persone che attraverso lo sport sostengono i valori della vita”.
“Purtroppo – sottolinea l’atleta – per molti lo sport è semplicemente il calcio che oggi è quello che insegna meno anche in termini di integrazione: c’è troppo agonismo e nonostante si tratta di un gioco di squadra c’è troppo volontà di prevalere gli uni sugli altri, e ci si dimentica che si vince tutti insieme. Inoltre lo sport è un mezzo di comunicazione incredibile che appartiene a tutti. E il mondo della disabilità, dei ritardi cognitivi e motori, riesce in un certo senso a riabilitarsi alla vita trovando quasi un riscatto personale. In base ai risultati che si ottengono puoi trarre delle grandi soddisfazioni, ma la cosa più importante è abbattere qualsiasi alibi per le discriminazioni. Riuscire a far comprendere questo ha già di per sé un grande significato”.
Autismo, non ci sono alibi per discriminarlo. “Soprattutto nell’autismo, io credo che non ci siano alibi: ho un’esperienza diretta con mio fratello e sono convinta che un ragazzo autistico ha un istinto quasi nobile verso la vita perché è dotato di un’eccellenza della sensibilità. I bambini autistici non sono disabili, ma sono semplicemente speciali e si chiudono al mondo esterno per eccesso di sensibilità. Forse siamo noi che non siamo pronti ad accoglierli perché molto spesso siamo ignoranti. Ed è un peccato che le persone debbano conoscere ed avvicinarsi alla disabilità solo quando ne sono toccati da vicino; io non aspetto che le persone si ammalino prima di capire che stanno male. Molto spesso le diagnosi di autismo sono tardive perché non c’è la capacità di capire con immediatezza il disturbo e così si perde del tempo prezioso per avere più possibilità di recuperare. In America stanno facendo dei grandi progressi e sono arrivati alle diagnosi precoci”.
Il messaggio di Annalisa Minetti ai ragazzi che parteciperanno. “Vivete lo sport per quello che lo sport insegna cercando di trarre gli insegnamenti più importanti, e cioè i valori della disciplina e del rispetto delle regole, che oggi sono in pochi a seguire”.
Quella di domenica 3 novembre è la prima manifestazione di running di Divento Grande, un’associazione creata dai genitori di alcuni ragazzi con disturbi dello spettro autistico. Patrocinata da Roma Capitale e promossa in collaborazione con Cat sport, Villa Ada green runner e il Consorzio nazionale imballaggi, l’iniziativa vedrà la partecipazione di Luca Pancalli, assessore allo Sport del Comune di Roma. Partecipando all’evento si contribuisce al finanziamento delle attività che Divento grande organizza tutto l’anno: servizi di assistenza, corsi di calcio e vela, supporto didattico, e tanto altro “andando incontro alle esigenze delle famiglie che nel pubblico sovente non trovano una risposta adeguata ai propri bisogni”. Il 31 agosto scorso l’associazione ha organizzato un’altra gara di successo: una regata a Nettuno che ha visto i ragazzini autistici guidare due imbarcazioni affiancati da loro coetanei.
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