“Nonostante il Consiglio straordinario fiume, troppe opacità aleggiano ancora intorno a Falcognana e Malagrotta e troppe domande non hanno trovato ancora una risposta. Zingaretti, a sei giorni dalla finta chiusura della discarica più grande d’Europa, sta correndo su un filo di lana molto pericoloso”, così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale e componente della commissione Rifiuti e Ambiente, annunciando la presentazione di un’interrogazione urgente in merito agli ulteriori conferimenti nella discarica di Malagrotta dopo la chiusura annunciata del 30 settembre.
“Continua ad esserci troppa confusione sui numeri rilasciati dalla Colari sui rifiuti abbancati a Malagrotta se confrontati con la quantità che verrà sversata a Falcognana e la parte che invece verrà portata al di fuori della Regione Lazio, per cui si attendono ancora i dati della gara bandita da AMA e il relativo vincitore. La matematica non è un’opinione. Numeri che necessitano di essere chiariti anche perché ad oggi non è stato ancora stabilito se gli scarti dei TMB di Malagrotta continueranno o meno a restare in discarica anche dopo la sua chiusura. Vorrei ricordare a tal proposito, come trapelato anche nell’audizione in Commissione Ambiente, che la FOS, in base alla normativa vigente, non può essere utilizzata quale materiale utile per il “capping” di Malagrotta. Come primo atto, dal momento che il duo Zingaretti-Civita prima in Provincia ed ora in Regione Lazio non sa ancora esprimersi sulla scelta di un sito definitivo, ci aspettiamo dal commissario Sottile il ritiro dell’AIA rilasciata per Monti dell’Ortaccio. Su questa storia dei rifiuti la dignità ed il rispetto dei cittadini di Malagrotta e Falcognana sono stati calpestati ancora una volta da una classe politica incapace di metterci la faccia. A quanto pare ancora oggi”, conclude Santori.
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