“A suon di milioni di euro, spesi per locali moderni e di ottimo livello sanitario, ora chiusi all’utenza, hanno fatto morire l’ospedale di Palombara coinvolgendo migliaia di cittadini della sabina romana da Marcellina a Moricone, Montelibretti, Montorio, fino ad arrivare a Nerola e Monteflavio causando un generalizzato senso di abbandono sanitario nell’intero quadrante della sabina romana” così dichiara Fabrizio Santori, consigliere Regionale e membro della Commissione Salute in seguito al sopralluogo effettuato all’ospedale SS. Salvatore di Palombara Sabina nell’ambito del tour “La Sanità Malata” all’interno delle strutture ospedaliere della Regione, partito con l’obiettivo di presentare in Commissione Salute una mappatura di tutti i presidi ospedalieri con tutti i disagi e gli sperperi riscontrati.
“La recente risposta del presidente Zingaretti all’interrogazione presentata a luglio certifica il ridimensionamento della struttura e la trasformazione in Casa della Salute con la chiusura di reparti quali chirurgia generale, oncologia, medicina generale. Tale decisioni, assunte nel passato e la mancata applicazione del protocollo d’intesa del 2006 tra il comune di Palombara e la Asl Roma G, hanno di fatto reso deserta l’ala nord del presidio, appena realizzata con una spesa complessiva di oltre 1 milione e mezzo di euro, e i 7 piani dello storico edificio dell’ospedale. Ancora più grave – prosegue Santori – è il fatto che il fallimento del progetto Casa della Salute, sta rendendo estremamente gravoso il raggiungimento di ottimali livelli di tutela della salute dei cittadini dell’intera area di competenza dell’ASL RMG, in cui si annoverano circa 110.000 abitanti, e nel Distretto G2 dov’è ubicato il Comune di Palombara Sabina, non sussiste alcun presidio ospedaliero, e la struttura di ricovero per acuti più vicina è rappresentata dall’Ospedale di Tivoli, che di contro necessita di ingenti opere di manutenzione, il cui servizio di pronto soccorso patisce sempre più difficoltà nel reperire posti letto in cui ricoverare le urgenze. Il pacchetto Marrazzo del 2008 chiuse 13 ospedali pubblici San Giacomo, Forlanini, Nuovo Regina Margherita, Ariccia, Acquapendente, Montefiascone, Ronciglione, Magliano Sabina, Amatrice, Ceccano, Priverno, Zagarolo e Palombara senza offrire, in alcune aree, alcuna alternativa accettabile con l’aggravante che la riconversione in presidi sanitari territoriali è stata la scusa per sperperare altro denaro pubblico” conclude Santori.
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