Guidonia. Legambiente risponde a Rubeis sul TMB

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legambiente-guidonia_111797In relazione alle recenti dichiarazioni del Sindaco Eligio Rubeis, riportate a pagina 5 del settimanale Dentro Magazine pubblicato il 1° febbraio 2013, si osserva che l’azione amministrativa del Sindaco è volta fondamentalmente a mantenere una posizione politica locale, portare avanti lo sviluppo urbanistico e realizzare l’impianto dei rifiuti. Si tratta di tutte attività altamente nocive per il territorio che, affiancante alle gravi carenze di tutela ambientale, caratterizzano negativamente l’intero operato dell’amministrazione comunale.

Nella nostra città l’espansione urbanistica, con la complicità della politica insalubre, ha sempre perseguito i quantitativi volumetrici piuttosto che le ragioni di opportunità e compatibilità. Ciò ha portato, tra l’altro, a circondare gli impianti ad alto impatto ambientale che caratterizzano Guidonia Montecelio con le abitazioni civili. Ora toccherà a Collelargo, Pichini o Arcionia, come d’altra parte è successo a Marco Simone e Setteville Nord o Villalba. Si continua a costruire e si riempiono i giornali di appartamenti, villette, prati verdi e magari anche agevolazioni. La Città dell’Aria appare alle famiglie migranti verso il nord-est un’alternativa sostenibile alla città. Le società immobiliari o le imprese di costruzione non riferiscono di certo ai potenziali clienti dei numerosi aspetti di insalubrità di questa Città, oppure del rischio sanitario al quale si è esposti fino a diversi chilometri di distanza dal cementificio, dalla discarica o altra fonte di nocività. Per questo riteniamo che l’ulteriore cementificazione e relativa pianificazione “selvaggia” sia da riconsiderare in prospettiva di un quadro di sviluppo sostenibile e che non si configuri più come un’azione scellerata a danno del territorio, portata avanti soltanto per gli interessi economici di settore. Sulla spinosa questione dei rifiuti invece, il Sindaco continua a nascondersi dietro i disservizi o le difficoltà della società che gestisce la raccolta. Così facendo svia l’attenzione sulle questioni più pregnanti cercando di nascondere dietro un dito la verità macroscopica, e cioè che la città non dispone ancora di dati standardizzati relativi all’indice di raccolta differenziata conseguita. Così come evita di spiegare come mai la quantità di “tal quale” che Guidonia conferisce ancora all’Inviolata non è diminuita affatto. Come si conciliano queste evidenze con le vaghe dichiarazioni del Sindaco su questa materia? E perché mai, nonostante le sollecitazioni ricevute anche dalla opposizione non provvede, con una azione di trasparenza, a fugare ogni dubbio che ci sia qualcosa da nascondere nella gestione dei rifiuti di Guidonia Montecelio? Sul TMB si aspetta il pronunciamento del TAR del Lazio al ricorso delle associazioni. Una condizione che ovviamente inibisce ogni investimento pubblico o privato fatto con criterio. In questo contesto le pressioni dirette che il Sindaco di Guidonia Montecelio esercita da anni nei confronti del monopolista dei rifiuti Manlio Cerroni, per sollecitare la costruzione dell’impianto, appaiono quindi del tutto fuori luogo e non pertinenti. Quella di Rubeis con Cerroni è comunque una “relazione” a dir poco imbarazzante, che sarebbe meglio chiarire affinché non si presti ad equivoci. Soprattutto perché il sostegno è incondizionato ed acritico che Rubeis dà al monopolista lo spinge perfino a negare la circostanza dell’inquinamento sottostante al terreno dove è destinato l’impianto. Fatto che invece è stato ufficializzato dall’Arpa Lazio in sede di conferenza dei servizi nell’aprile del 2012 alla presenza del Sindaco. Risultanze più dettagliate sullo stato di inquinamento sarebbero dovute pervenire da Ecoitalia’78 al Comune entro il novembre 2012, ma non se ne è saputo più nulla. Il Sindaco tace o minimizza i danni inferti all’Inviolata e al contempo rincara la dose. Se non lo realizza la Ecoitalia ’87 srl l’impianto lo realizzerà Lui! E siamo alla summa della personalizzazione onnipotente delle istituzioni. E’ inoltre una menzogna affermare: “chi non vuole l’impianto vuole la discarica”. E’ una approssimazione degna di una ridotta capacità speculativa e dialettica. E’ più uno slogan da comizio che la descrizione di una realtà oggettiva. Infatti, a meno che non raggiungiamo il 100% di rd, le discariche non possono essere eliminate, così come gli impianti di separazione di una parte di indifferenziato residuo. TMB e discarica sono intimamente connessi nello stesso processo. E non c’è alcun automatismo di esclusione reciproca tra TMB e discarica, come Rubeis stesso ammette di sapere durante l’intervista di cui si tratta. Alla luce di questa recente e sconcertante ammissione del Sindaco, ritiriamo la passata accusa di ignoranza rivoltagli in proposito dalla nostra associazione perché evidentemente non si trattava di questo. Quel che rimane è l’evidenza che le affermazioni da lui ripetutamente rilasciate – anche in campagna elettorale – sulla opportunità realizzare un impianto di TMB come provvedimento indispensabile per chiudere la discarica sono sempre state rilasciate in malafede sia alla stampa che ai suoi stessi elettori.

 

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