Un rally. Sterrati, fango, boscaglia. Non siamo al Camel Trophy, ma a Palombara. Dove, percorrendo le strade della zona di via del Biancospino e via del Pisciarello – ci vorrebbe davvero un fuoristrada – abbiamo visto e “annusato”, grazie alla segnalazione di Adriano Curci, un fatto che ha tutte le carte in regola per diventare una bomba ambientale. Una fogna. Che di fatto è un piccolo fiumiciattolo e si estende per un paio di chilometri, toccando campi di privati e prati che, almeno ad occhio, sembrano essere incontaminati. In effetti la zona è particolarmente bella: vegetazione lussureggiante, poche macchine, abitazioni ancora meno. L’importante è non scendere dalla macchina. Perché basta fare pochi metri all’interno, e la puzza della fogna diventa l’unica compagnia. Non esistono più i boschi, gli alberi e i prati. Per fortuna abbiamo deciso di andare d’inverno “perché d’estate – ci spiega un signore che abita nella zona – la puzza è insostenibile”. E la puzza si sente anche col freddo, ed è davvero “pungente” e presente. Altro problema: ad ogni pioggia il fossato allaga i campi circostanti. Non trattandosi di acqua pulita, stiamo davvero parlando di una “bomba” scoppiata già da molto tempo. La strada prosegue, e ad un certo punto troviamo una poltrona. Una poltrona? Esatto, la zona, oltre alla piaga della fogna, è nota per essere piena di discariche abusive: copertoni – alcuni addirittura nel fossato della fogna – calcinacci, televisori, mobili. C’è un po’ di tutto nella zona, che, tra l’altro, è ai margini dell’acquedotto del Peschiera. L’idea che le due condotte possano arrivare a contatto fa effettivamente paura, si nota anche dalle foto. Arriviamo fino all’ultima casa della zona. Qui riusciamo a vedere la fogna a pochi centimetri: acqua piena di schiuma che prosegue la sua corsa, mentre la padrona di casa ci racconta come “più volte scendevano pannoloni e altri rifiuti”.
Le mosse del comune di Palombara. Abbiamo discusso del problema con l’assessore all’Ambiente Siro Margottini. Il comune è in attesa di un finanziamento, richiesto alla Regione, per poter dare il via alle operazioni di bonifica. “C’è la delibera dell’assessore all’ambiente della Regione Lazio – ha spiegato Margottini – ora dobbiamo aspettare la determina per poter procedere”. Sulle discariche abusive di rifiuti, l’assessore spiega che si è sempre proceduto “volta per volta, ma contiamo di contrastare il fenomeno con due iniziative già definite: un maggior numero di giornate ecologiche e la convenzione con la Congeav, gruppo di guardie eco zoofile che si occuperà appunto della tutela ambientale”. Sull’inquietante eventualità che acquedotto e fogna possano venire a contatto Margottini è categorico. “Non esiste alcuna possibilità che le due condotte possano toccarsi”.
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