“Su queste cose non deleghiamo!”. Così, tra gli applausi, ha detto uno dei circa duecento cittadini di Fonte Nuova, Sant’Angelo Romano e Guidonia pronti a dire no a tre impianti a biomasse previsti sulla Palombarese. Assemblea pubblica densa di partecipazione e di contenuti quella che si è svolta venerdì 14 dicembre nella piazza delle Rose, a Santa Lucia. L’incontro, indetto dal Comitato popolare nato contro gli impianti nocivi, ha evidenziato la preoccupazione di parte della popolazione: tre strutture a biomassa “che dovrebbero bruciare oli vegetali per produrre 1 megawatt di potenza elettrica ciascuno sono in via di autorizzazione da parte della Provincia di Roma, nel territorio comunale di Guidonia Montecelio, a Capaldino, ma ad un passo dalle case di Santa Lucia di Fonte Nuova e dal confine con Sant’Angelo Romano”. Questo spiegano i membri del comitato. Storia particolarmente strana e assolutamente emblematica di certe dinamiche, in quanto “le tre srl che hanno chiesto l’autorizzazione non hanno certo esperienza nel campo e – nella pubblica discussione è emerso chiaramente – la loro motivazione è data solamente dall’occasione di un facile profitto, vista la sciagurata decisione di regalare il denaro della collettività, attraverso il sistema degli incentivi, ai richiedenti. Inoltre, grazie all’intervento di un esperto nel campo delle biomasse, è stato manifestato il concreto pericolo dell’ennesimo impianto che spande veleni in atmosfera, oltre alla discarica, al cementificio e al traffico, e relativa nocività per la salute degli abitanti”.Oli vegetali – energie rinnovabili? Sembra un film di fantascienza più che una storia reale – che dovrebbero arrivare al Sud America, “coinvolgendo altre popolazioni ed andando a moltiplicare l’emissione di Co2 invece di attenuarla”. Tra i presenti all’assemblea anche alcuni cittadini di Fara in Sabina dove, la scorsa estate, è stato rigettata da una vera e propria sommossa popolare l’ipotesi d’un grande impianto a biomassa. “Abbiamo chiesto al sindaco di Fonte Nuova di illustrare il suo punto di vista in merito, ma si è dileguato. Altri consiglieri comunali hanno assicurato il loro interessamento per scongiurare la costruzione degli impianti”. Preoccupazione anche a Sant’Angelo Romano e a Guidonia. I cittadini presenti si sono resi disponibili ad intervenire a favore del rigetto delle autorizzazioni. Nuove forti iniziative in tempi rapidi ed appuntamenti sono stati decisi da alcuni cittadini e dalle associazioni presenti all’assemblea (Forum per l’Acqua pubblica, Comitato Sagra delle Rose, Associazione Pro Santa Lucia, Associazione “Amici dell’Inviolata”, Comitato Rifiuti Zero, Popolo 33).
Le prime reazioni da Guidonia.La vicenda, che coinvolge anche Guidonia a livello territoriale, troverà spazio nell’agenda dell’assessore all’Ambiente Andrea Di Palma rispetto alla programmazione futura del settore. “Nessuna notizia di questa assemblea – ha spiegato – è arrivata al mio settore. Sarà nostra premura già dalla giornata di lunedì accertare i contenuti delle richieste arrivate a Palazzo Valentini per valutare poi il da farsi”.
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